Lessico

(ant. pietate, pietade), sf. [sec. XIII; latino piĕtastis, da pius, pio].

1) Sentimento di compassione che si prova davanti alle sofferenze e all'infelicità altrui; commiserazione, misericordia: avere pietà di qualcuno; sentire, provare pietà per i deboli. Nelle loc.: muovere qualcuno a pietà, commuoverlo; far pietà, suscitare compassione: è ridotto in condizioni da far pietà; spesso con valore spregiativo, riferendosi a persona meschina o a cosa mal fatta, senza alcun pregio o valore: il tuo compito fa pietà; per pietà!, escl. con cui si rivolge una supplica, uno scongiuro: non ditemi più nulla, per pietà! Per estensione, disposizione dell'animo a sentir compassione per chi soffre e a dimostrargli la propria solidarietà: un uomo di grande pietà; un giudice senza pietà; opere di pietà, che hanno lo scopo di soccorrere chi soffre, chi vive nell'indigenza.

2) Sentimento di rispetto, di ossequio riverente verso la famiglia, la patria, le leggi, le consuetudini, i propri doveri e simili: pietà filiale. In particolare, sentimento religioso, devozione, culto: pratiche, libro di pietà.

3) Nelle arti figurative, opera raffigurante la Madonna col Cristo morto in grembo: la pietà di Michelangelo.

Religioni: Roma antica

Nella cultura di Roma antica indicava qualcosa di affine al nostro concetto di religione, definendo l'atteggiamento delle persone “pie”, ossia rispettose dei doveri verso gli dei così come dei vincoli di parentela, soprattutto quelli che legano reciprocamente genitori e figli. Quest'ultima relazione sarebbe addirittura quella originaria, così che, in quanto fondata su di essa prima che su istituti cultuali, la pietà sarebbe quasi una “religiosità naturale” (sempre nell'accezione romana e non in assoluto). Il concetto fu personificato nella dea Pietà, venerata nel tempio a lei votato dal console Acilio Glabrione in occasione della sua vittoria contro Antioco alle Termopili (191 a. C.).

Religioni: teologia morale

Nella teologia morale, la virtù della pietà è un aspetto della giustizia che impone il rispetto e la stima dovuti ai congiunti per sangue, per matrimonio e per cittadinanza, e induce a soccorrere tali persone nelle loro necessità. Come aspetto invece della carità cristiana, essa coincide con la misericordia che inclina l'animo verso il prossimo bisognoso. La pietà è intesa anche come devozione a Dio, e in questo senso “giova a tutto, avendo la promessa della vita presente e della futura” (I Timoteo, 4, 8). Questo significato si avvicina a quello della teologia mistica, secondo cui la pietà perfeziona la virtù di religione, annessa alla giustizia, producendo nell'animo un affetto filiale a Dio e una devozione alle cose spirituali, rendendo gradevoli i doveri religiosi.

Iconografia

Il tema iconografico della pietà cominciò a diffondersi nel tardo Medioevo (uno dei più antichi esempi è fornito dalla scultura lignea del sec. XIV conservata nel Provinzialmuseum di Bonn) ed ebbe origine probabilmente in area franco-tedesca come riduzione della più vasta scena del compianto sul Cristo morto (anch'essa comunemente detta Pietà), in cui compaiono anche la Maddalena, le pie donne, Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo, ecc. (Pietà di Avignone, Parigi, Louvre; tavola di J. Fouquet, chiesa di Nouans; tavola di S. Botticelli, Monaco, Alte Pinakothek; gruppo in terracotta policroma di G. Mazzoni, Modena, S. Giovanni). Il tema della Madonna seduta con il corpo inerte del figlio sulle ginocchia si diffuse in Italia nel Quattrocento (tavola di Cosmè Tura, Venezia, Museo Correr), permanendo ancora nel Cinquecento (Pietà di Michelangelo in S. Pietro) e oltre. A iniziare dal sec. XVI, tuttavia, il tema subì alcune varianti: il Cristo appare talvolta steso a terra ai piedi della Vergine (tavola di Sebastiano del Piombo, Viterbo, Museo Civico) o con la sola testa poggiata sulle gambe della Madonna, come nei dipinti di Correggio (Parma, Galleria Nazionale), Annibale Carracci (Vienna, Kunsthistorisches Museum), M. Stanzione (Napoli, certosa di S. Martino). Altre raffigurazioni del tema presentano infine la Madonna che sorregge in piedi il corpo del figlio (Michelangelo, Pietà Rondanini, Milano, Museo del Castello) o che lo sostiene lateralmente con San Giovanni, spesso sull'orlo del sepolcro (dipinti di Giovanni Bellini, Milano, Brera, e di P. P. Rubens, Vienna, Kunsthistorisches Museum).

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