pirùvico

agg. [da piro-+uva]. Acido piruvico, composto chimico di formula bruta C₃H4O₃, con struttura del termine più semplice della serie degli α-chetoacidi. Il nome di acido piruvico deriva dal fatto che questo composto è stato preparato per la prima volta da Berzelius per pirolisi dell'acido tartarico, l'acido uvico della nomenclatura chimica dell'inizio del sec. XIX. La decomposizione termica dell'acido tartarico, effettuata in presenza di idrogenosolfato di potassioituisce anche il metodo di preparazione dell'acido piruvico più conveniente. Questo si presenta come un liquido incoloro, miscibile con l'acqua in tutti i rapporti e di un odore pungente che richiama quello dell'acido acetico; bolle a 165 ºC e a 13,6 ºC solidifica in una massa cristallina. Presenta energiche proprietà riducenti perché tende a ossidarsi ad acido acetico con l'eliminazione di una molecola di biossido di carbonio. L'acido piruvico presenta grande importanza dal punto di vista biochimico perché è prodotto intermedio del metabolismo dei carboidrati e di vari amminoacidi. Si forma nei muscoli per ossidazione del glucosio; durante l'attività muscolare viene ridotto ad acido lattico dall'enzima latticodeidrogenasi in presenza di NADH, mentre in condizioni di riposo viene in parte utilizzato per la sintesi del glicogeno. L'acido piruvico si forma nelle cellule dal catabolismo degli amminoacidi alanina, cisteina, glicina, serina, treonina; costituisce a sua volta il prodotto di partenza nella biosintesi della valina, della leucina e dell'isoleucina.

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