pittura di gènere

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tipologia di opere pittoriche che ritraggono scene ed episodi realistici della vita quotidiana. Inizialmente fu detta pittura di genere la trattazione pittorica di temi profani contrapposta a quella di soggetti religiosi e di storia, distinzione che cominciò a configurarsi nella critica tardocinquecentesca e divenne definitiva con le teorizzazioni accademiche. Queste stabilirono una gerarchia. per cui era riconosciuto valore artistico solo alla pittura religiosa e di storia, mentre gli altri soggetti venivano considerati di livello inferiore, in quanto non rispondevano a quei criteri di ordine etico che ispiravano la glorificazione della Chiesa cattolica e l'esaltazione del potere politico. I generi, ossia il ritratto, il paesaggio, la marina, la natura morta, la pittura di animali, di interni e di vita quotidiana, nell'Ottocento acquistarono autonomia e nomi propri, e il termine pittura di genere rimase a indicare esclusivamente le scene della vita di ogni giorno. Si può parlare di una vera e propria pittura di genere solo a cominciare dal Seicento, quando tali temi perdono il valore di elementi secondari e diventano tema d'arte a sé. La massima fioritura si ebbe in Olanda, con profonde ripercussioni anche nel Belgio; le scene di vita quotidiana, per lo più di piccole dimensioni, divennero un elemento indispensabile nell'arredamento delle abitazioni borghesi, raggiungendo le più alte espressioni con Rembrandt, Vermeer, A. Brouwer, J. Steen, D. Teniers, P. de Hooch, G. Terborch, ecc. La pittura di genere trovò numerosi seguaci anche fuori d'Olanda, a cominciare dai bamboccianti italiani, e numerosi grandi pittori ne diedero, pur non limitandosi a essa, splendidi esempi: si ricordano tra questi i fratelli Le Nain,G. de La Tour, A. Watteau, J.-B. S. Chardin, D. Velázquez, P. Longhi. Dopo il periodo neoclassico e romantico, con l'Ottocento si ebbe una nuova fioritura della pittura di genere, legata al rinnovato interesse per gli aspetti della vita quotidiana e per l'aneddoto (H. de Braekeleer, A. Menzel, M. Fortuny, Domenico e Girolamo Induno, Mosè Bianchi, G. Favretto) e al nuovo senso della realtà naturale e umana interpretato da artisti come Corot, Courbet,, e poi P. Cézanne, P. A. Renoir, E. Manet.

M. J. Friedländer, Landscape, Portrait, Still-Life: Their Origin and Development, Oxford, 1949; A. Hauser, The Social History of Art, Londra, 1951 (trad. it., Torino, 1956); M. Praz, La crisi dell'eroe nel romanzo vittoriano. Introduzione (Pittura di genere e romanzo), Firenze, 1952; G. B. Washburn, Pictures of Every-day Life, Genre Painting in Europe, 1500-1900, Pittsburgh, 1954; J. Chamberlain, Hogart and His Place in European Art, Londra, 1988.

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