polènta

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(ant. polènda), sf. [sec. XIV; latino polenta, cibo di farina d'orzo].

1) Preparazione a base di farina di granoturco o di altri grani cotta a lungo in acqua bollente salata fino ad assumere una certa consistenza (che varia notevolmente secondo gli usi culinari delle varie regioni italiane). È una delle specialità fondamentali della cucina rustica italiana del Settentrione e si esprime in innumerevoli variazioni. La si consuma sola (in Friuli sostituisce il pane), col latte, condita con burro e formaggio, oppure la si utilizza come base di molte specialità: polenta e uccelli, polenta e funghi, polenta e spezzatino, polenta tartufata. Quando è fredda la si può tagliare a fette e mettere al forno con strati di ragù, formaggio, besciamella (polenta pasticciata). Ottime la polenta concia, in cui sono stati sciolti burro e formaggio, e la polenta taragna, analoga, ma preparata con farina di grano saraceno.

2) Spregiativo, minestra densa e collosa.

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