Descrizione generale

sf. [sec. XVIII; da polmone+-ite]. Infiammazione del parenchima polmonare causata da agenti infettivi, chimici o fisici. Si manifesta con sintomi e segni caratteristici ed è documentabile radiologicamente. A seconda della localizzazione unica o multipla del focolaio infettivo si distinguono polmoniti lobari, circoscritte a un lobo polmonare, e broncopolmoniti a focolai multipli, con interessamento degli alveoli contigui ai bronchi. Un'altra distinzione è quella fra alveoliti (impegno preminente degli alveoli) e polmoniti cosiddette interstiziali (impegno preminente del tessuto interstiziale). Dal punto di vista clinico la polmonite è un fenomeno acuto che evolve nel giro di pochi giorni, ma esistono anche casi con decorso subacuto o cronico.

Eziologia

Per quanto riguarda l'eziologia sono implicate numerose categorie di microrganismi patogeni: batteri, fra cui quello della tubercolosi, micoplasmi, clamidie, rickettsiae, virus, funghi, parassiti (soprattutto protozoi). La via di entrata di questi germi è nella maggior parte dei casi inalatoria (penetrazione dall'ambiente esterno) ma non sono da escludere altri meccanismi patogenetici, quali per esempio la virulentazione di germi che colonizzano il cavo orale e la faringe, la diffusione attraverso la corrente sanguigna di agenti infettivi provenienti da altri focolai, oppure la penetrazione di germi attraverso ferite o nel corso di manovre chirurgiche o endoscopiche. Particolare importanza riveste lo stato di maggiore o minore recettività dell'organismo e soprattutto l'efficienza dei meccanismi di difesa locali dell'albero respiratorio (cellule fagocitarie, movimenti delle ciglia, anticorpi di superficie, muco bronchiale). Fattori favorenti sono considerati il raffreddamento, il sovraffollamento, l'inquinamento ambientale. Il decorso clinico della polmonite lobare si articola in quattro fasi che corrispondono a precisi stadi anatomopatologici: lo stadio dell'ingorgo sanguigno, lo stadio dell'epatizzazione rossa, quello dell'epatizzazione gialla e infine quello della risoluzione.

Sintomatologia

I sintomi principali sono febbre alta, tosse dapprima secca poi con espettorato mucopurulento, estrema spossatezza, e possono inoltre essere presenti dolore toracico, difficoltà respiratoria, cianosi, stato confusionale. Caratteristica è la brusca caduta della febbre in settima e nona giornata e il rapido ritorno a condizioni generali buone nel giro di poche ore. La polmonite può essere accompagnata da pleurite. Possibili complicanze sono l'empiema pleurico, endocarditi, pericarditi, meningiti. La diagnosi clinica di polmonite non presenta difficoltà ma per essere completa ha bisogno dell'individuazione del germe responsabile, ottenibile mediante l'esame microbiologico dell'espettorato (batteriologico e virologico).

Terapia

Il trattamento delle polmoniti acute ha come cardine la terapia antibiotica, supportata da presidi di carattere sintomatico (per esempio ossigeno se sono presenti cianosi e dispnea, somministrazione di liquidi, sedativi della tosse ecc.). La scelta dell'antibiotico specifico viene effettuata in base all'isolamento del germe e all'antibiogramma. Il trattamento di alcune complicanze (empiema) può essere anche chirurgico.

Polmoniti non infettive

Un gruppo a parte è quello costituito dalle polmoniti non infettive, rappresentate nella grande maggioranza dei casi dalle polmoniti su base allergica (da ipersensibilità), seguite con minor frequenza dalle polmoniti da radiazioni, da quelle su base tossica (idrocarburi) e da quelle classificabili come reazione alla somministrazione di alcuni farmaci, come nitrofuranici, penicillina, certi diuretici.Va ricordata inoltre la polmonite ab ingestis, dovuta all'aspirazione del contenuto gastrico nelle vie aeree. Sono denominate infine polmoniti atipiche le polmoniti infettive causate da virus o da altre specie non batteriche, tra le quali la polmonite da Mycoplasma pneumoniae, caratterizzate da una sintomatologia similinfluenzale, da un esteso interessamento anche del tessuto interstiziale, documentabile radiologicamente, e da un'evoluzione generalmente benigna. Spesso sono colpiti i giovani, specialmente coloro che frequentano comunità (scuole, caserme) e l'andamento della malattia è di tipo epidemico. Non altrettanto benigno è il decorso della polmonite da Pneumocystis carinii, detta pneumocistosi, una forma grave che colpisce quasi elettivamente i pazienti immunodepressi, in particolar modo quelli affetti da AIDS, e che spesso costituisce l'evento terminale della storia clinica di questi malati.

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