postulato

Indice

Lessico

sm. [sec. XVII; pp. di postulare].

1) Proposizione accolta per rendere possibile una dimostrazione. In logica matematica è sinonimo di assioma.

2) Periodo di prova, che precede l'entrata nel noviziato: mette l'aspirante in grado di meglio conoscere l'istituto religioso del quale desidera diventare membro, e di farsi meglio conoscere dalle persone incaricate di decidere circa la sua ammissione al noviziato.

Filosofia

Già in Aristotele, un postulato viene distinto da un assioma in quanto, mentre quest'ultimo è un principio certo, necessario ed evidente, comune anche a più scienze, il postulato è “ciò che, pur essendo dimostrabile, viene assunto e utilizzato senza dimostrazione”. Anche Euclide distingue tra assiomi, o nozioni comuni, e postulato o proposizioni generali specifiche per gli elementi geometrici. Wolff definì il postulato una proposizione pratica indimostrabile, preparando così il concetto di Kant di postulato della ragion pratica, come proposizione teoretica, non suscettibile di dimostrazione, ma dipendente necessariamente da una legge pratica avente incondizionata validità a priori. Kant parla inoltre di postulato del pensiero empirico. Nell'ambito degli sviluppi più recenti della filosofia, cioè nell'ambito della logica matematica, la distinzione di Euclide è sostanzialmente venuta meno a partire dalla seconda metà del sec. XIX, quando la critica dei fondamenti ha modificato le caratteristiche dell'assioma. In alcuni casi comunque si trova ancora questa distinzione, quando cioè si considera non solo un sistema formale, ma anche la sua interpretazione; allora assioma indica un principio primo comune a tutte le discipline (per esempio, gli assiomi logici), mentre postulato designa un principio primo proprio di una data disciplina (per esempio, i postulati dell'aritmetica).

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