prìncipi elettóri

(Kurfürsten) i principi del Sacro Romano Impero cui spettava, secondo l'antica consuetudine germanico-barbarica, l'elezione del re di Germania, che doveva essere poi “ratificata” dall'incoronazione in Roma. Il titolo di principe elettore e il numero dei componenti il collegio dei Kurfürsten appaiono per la prima volta nello Speculum Saxonum (Sachsenspiegel). Gli elettori in origine erano sei: gli arcivescovi di Magonza, Treviri, Colonia, il conte palatino del Reno, il duca di Sassonia, il margravio di Brandeburgo. Nel 1257 si aggiunse il re di Boemia. La definitiva regolamentazione dell'elezione venne sancita con la famosa Bolla d'oro o Bolla carolina, emanata nel 1356 da Carlo IV; la bolla stabiliva in 7 (4 laici e 3 ecclesiastici) il numero degli elettori. Tale bolla rimase in vigore per tre secoli. Con la Pace di Vestfalia (1648) furono apportate delle modifiche: il numero degli elettori salì a 8 con la presenza del duca di Baviera. Nel 1692 si aggiunse un nuovo elettore, il duca di Brunswick-Lüneburg. Nel 1777, con la creazione dello Stato unico di Palatinato-Baviera, le dignità elettorali del conte palatino e del duca di Baviera si fusero anch'esse in una. Nel 1803 avvenne un “rimescolamento” nel collegio e il numero degli elettori salì a 10. Nel 1806, con la nascita della Confederazione del Reno e la fine del Sacro Romano Impero, cessò la dignità elettorale. I principi elettori conobbero il loro periodo di maggior prestigio quando riuscirono a far giurare a Carlo V le Wahlkapitulationen (le capitolazioni elettorali), che ampliavano notevolmente la loro autorità. Ma dall'età di Carlo V in poi, instauratasi ormai l'ereditarietà del titolo nella linea degli Asburgo, l'importanza del collegio elettorale decadde sempre più.

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