pròtiro

sm. [sec. XIX; dal greco próthyron, da pró, davanti+thýra, porta]. Nella casa romana, vestibolo o corridoio di collegamento tra la porta d'ingresso e l'atrio. Nell'architettura cristiana il termine passò a designare un piccolo portico posto a riparo dell'ingresso della chiesa, destinato forse in origine ad accogliere i questuanti e costituito da una semplice copertura (per lo più a botte) con una testata appoggiata alla facciata dell'edificio e l'altra sostenuta da colonne o pilastri. Gli esempi più antichi si trovano nelle chiese armene (sec. V-VI), mentre uno dei primi protiri occidentali è quello della chiesa dei SS. Martiri a Cimitile (sec. VIII). Il protiro ebbe grande sviluppo nel romanico, soprattutto dell'Italia settentrionale (duomo di Modena, chiesa di S. Zeno a Verona), spesso arricchito da due leoni stilofori.

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