pulce

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; latino pulex-ícis].

1) Nome comune di tutti gli Insetti dell'ordine dei Sifonatteri.

2) Nell'uso comune per lo più con riferimento alla pulce dell'uomo: quel cane ci porterà in casa le pulci. In varie loc. estens. e fig.: noioso come una pulce, oltremodo fastidioso; occhi di pulce, piccolissimi; color pulce, bruno-rossastro (ma, nella moda ottocentesca, sfumatura tra il grigio e il verde); mettere una pulce in un orecchio, insinuare un pensiero molesto, un sospetto, a chi sino allora non vi aveva badato.

3) Pulce di terra, nome comune delle specie di Insetti Coleotteri che appartengono alla sottofamiglia degli Alticini; pulce delle foglie, alcuni insetti della famiglia degli Psillidi; pulce del legno, gli insetti dell'ordine degli Psocotteri; pulce d'acqua, oltre che un collembolo designa anche alcuni Crostacei Cladoceri, in particolare Daphnia pulex e simili; pulce di mare, alcuni Crostacei Isopodi della famiglia dei Cirolanidi; pulce di sabbia, i Crostacei Anfipodi della famiglia dei Talitridi.

4) Gioco di abilità diffuso tra i ragazzi. Il gioco che si trova in commercio si compone di alcune serie di piccoli gettoni di colori differenti (dette pulci), di un gettone più grande per ogni serie e di una scodellina o di un piattino. Si gioca in due o più giocatori. Ognuno sceglie una serie di gettoni e li allinea davanti a sé e, premendo su l'orlo di ciascuno con il gettone più grande, cerca di farli saltare nel recipiente posto al centro del tavolo. Vince chi vi ha fatto cadere più pulci. Una variante comune dello stesso gioco è quella di catturare le pulci dell'avversario cercando di sormontare con il proprio dischetto quello del compagno.

Zoologia

La specie più nota è la pulce dell'uomo (Pulex irritans) della famiglia dei Pulicidi, detta anche pulce comune, parassita che può vivere anche su molti altri mammiferi. È vettrice della peste bubbonica, del tifo murino e di vari stafilococchi; a sua volta è ospite intermedio del cestodeDypilidium caninum che vive allo stadio larvale anche nella pulce e nel pidocchio del cane e allo stato adulto nell'intestino del cane, del gatto e anche, sia pur raramente, dell'uomo. La pulce comune è divenuta molto rara in quei luoghi dove si usano insetticidi e anche perché in molti Paesi non trova più, nelle case moderne, gli ambienti adatti per vivere e riprodursi. Affini alla precedente sono la pulce del cane (Ctenocephalides canis) e la pulce del gatto (Ctenocephalides felis), parassiti rispettivamente del cane e del gatto anche se facilmente si possono trovare su altri mammiferi; entrambe trasmettono cestodi e altri parassiti. Sempre ai Pulicidi appartiene la pulce dei ratti (Xenopsylla cheopis) che è diffusa principalmente nelle zone tropicali anche se è stata rinvenuta in Italia in zone circostanti i porti; è il principale vettore della peste bubbonica e di altre malattie. Sempre all'ordine dei Sifonatteri appartiene la pulce penetrante (Tunga penetrans) della famiglia degli Ectopsillidi o Dermatopsillidi, originaria dell'America ma molto diffusa anche in Africa. Lunga ca. 1 mm, si ciba del sangue dell'uomo e di altri mammiferi; dopo la fecondazione la femmina s'insinua sotto la pelle della vittima e vi rimane assumendo le dimensioni di un pisello, sino al momento di deporre le uova fuori dell'ospite; la lesione così prodotta nel derma si infetta facilmente dando luogo a piaghe estese e profonde, con pericolo di gravi infezioni; il danno è maggiore se l'insetto muore nell'interno dei tessuti. Simile a questa è la pulce delle galline (Echidnophaga gallinacea) che appartiene alla stessa famiglia e che è diffusa nelle zone tropicali; vive su uccelli sia domestici (polli e tacchini) sia selvatici. Alla famiglia dei Poduridi, della classe dei Collemboli, appartiene la pulce d'acqua (Podura aquatica) che è frequente nelle acque stagnanti o a lento corso della regione olartica, sia in pianura sia in montagna. Ai Collemboli appartiene anche la pulce dei ghiacciai (Desoria glacialis=Isotoma saltans) ascritta alla famiglia degli Isotomidi; è un collembolo tozzo e peloso, di colore nerastro con apparato per il salto molto sviluppato; vive sulla superficie dei ghiacciai oltre i 3000 m; si nutre soprattutto di polline portato dai venti; talora è talmente numerosa da dar luogo al cosiddetto fenomeno della “neve nera”.

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