pulitura

sf. [sec. XVI; da pulire]. L'operazione con cui si pulisce: la pulitura del pavimento; provvedere alla pulitura delle fogne intasate. Fig., ritocco finale, specialmente a opere artistiche o artigianali: dare l'ultima pulitura al quadro. In particolare: A) nella tecnologia meccanica, operazione mediante la quale viene asportata dalle superfici di un pezzo ogni forma di sporcizia, impiegando, secondo i casi, mezzi meccanici, chimici o elettronici. Particolare tipo di pulitura è quella delle superfici metalliche da rivestire galvanicamente; consta nella loro disossidazione o nel decapaggio chimico che permette di togliere ogni traccia di grasso o di residui dovuti a precedenti lavorazioni. B) Nel restauro architettonico, rimozione dalla superficie di un materiale compatto (pietra, laterizio, ecc.) di sali solubili, incrostazioni, stratificazione di vari materiali applicati successivamente, vegetazione infestante, deiezioni animali, ecc., mediante azione meccanica (acqua nebulizzata, microsabbiatura, ultrasuoni, laser, ecc.) o chimica (impacchi acquosi, soluzioni o sospensioni solventi, ecc.) secondo la morfologia della superficie su cui si interviene (superficie piana o scolpita) e la natura delle sostanze da asportare. L'intervento viene deciso sulla base di prove preliminari sul manufatto o di prove di laboratorio; la pulitura deve rispettare la presenza di patine naturali e non deve produrre corrosioni e fessurazioni nel materiale, che potrebbero facilitare la penetrazione dell'acqua e di altre sostanze aggressive. Alla pulitura è spesso necessario far seguire un trattamento protettivo e di consolidamento.

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