Lessico

sf. [sec. XIV; dal latino qualítastis, da qualis, quale].

1) Elemento o insieme di elementi, di proprietà che caratterizzano e determinano la natura di una persona o di una cosa e ne permettono una valutazione all'interno di una scala di valori o in relazione a un dato scopo: la conducibilità è una qualità dei metalli; qualità positive, negative di una sostanza; qualità fisiche, intellettuali, morali; un ragazzo che ha tante buone qualità; badare alla qualità più che alla quantità. Non comune, modo di essere particolare, maniera di manifestarsi di qualche cosa: la qualità del clima di una regione; “considerata la qualità del vivere e de' costumi di Toscana” (Boccaccio). In particolare, l'insieme delle proprietà che caratterizzano una merce, un prodotto: stoffa, lenzuola di buona qualità, ottima. In grammatica, complemento di qualità, quello che determina un sostantivo indicandone una qualità (uomo di grande intelligenza; un film dal titolo originale). In filosofia, il modo d'essere, che si afferma o si nega, di un soggetto. Nell'industria: A) controllo di qualità, insieme delle operazioni e degli interventi effettuati per accertare e garantire che il prodotto risponda alle esigenze delle lavorazioni e ai requisiti stabiliti da norme, capitolati, ecc. B) Qualità totale, soddisfacimento dei bisogni del consumatore a qualsiasi livello del processo produttivo compatibilmente con un contenimento dei livelli di costo e di efficienza.

2) Caratteristica positiva, pregio, dote, virtù: l'intelligenza è la sua unica qualità; con le sue qualità farà carriera; un uomo, un libro ricco di tante qualità; essere convinto della qualità del prodotto; la pazienza è una grande qualità. La loc. di qualità, di buona qualità, di pregio, di grande valore: un prodotto, un artista di qualità.

3) Specie, genere, sorta, tipo, varietà: fiori di tutte le qualità; ci sono diverse qualità di pere; una qualità che non mi piace.

4) Poco comune, condizione sociale di un uomo, professione che esercita, mansione che svolge e simili: “gli altri secondo la lor qualità ad altre mense furono onorati” (Boccaccio). Frequente la loc.: in qualità di, nelle funzioni, in veste di, come: intervenire in qualità di paciere; è stato assunto in qualità di capufficio.

5) In elettronica, fattore di qualità, o di merito Q, di un circuito risonante, rapporto tra l'energia reattiva immagazzinata nel circuito e quella dissipata in una frazione 1/2π di periodo a risonanza. In relazione alla selettività di un circuito risonante, il fattore di qualità esprime il rapporto tra la frequenza di risonanza e la banda passante.

Diritto

Quando la cosa acquistata non ha le qualità promesse ovvero quelle essenziali per l'uso a cui è destinata, il compratore ha diritto di ottenere la risoluzione del contratto secondo le disposizioni generali sulla risoluzione per inadempimento, purché il difetto di qualità ecceda i limiti di tolleranza stabiliti dagli usi (per esempio, se si acquista della frutta per esportazione, questa, oltre che esente da vizi, o imperfezioni, deve presentare una maturazione appena iniziata e non completa). La denuncia di mancata qualità deve essere avanzata entro 8 giorni dalla scoperta, salvo il diverso termine stabilito dalle parti o dalla legge. L'azione per ottenere la risoluzione del contratto si prescrive in ogni caso entro un anno dalla consegna.

Economia

Nel linguaggio commerciale, l'insieme dei requisiti intrinseci ed estrinseci di un prodotto. Ogni merce possiede caratteri qualitativi diversi e spesso in diversa misura; ne derivano varie graduazioni della sua qualità: alcune merci si presentano sul mercato in un limitato assortimento, di altre invece si registrano numerose varietà, che possono essere suddivise secondo una scala di pregio. Per numerose merci, provenienti dal regno animale e vegetale, l'esistenza di numerose qualità dipende dalle influenze ambientali. Fra le diverse varietà della stessa merce maggiormente contrattata è quella che si colloca in posizione media ed è indicata come buona qualità mercantile (o qualità mercantile). La clausola qualità media, in particolare, impone al venditore la consegna di una merce avente requisiti non inferiori a quelli medi di una determinata produzione. Nel caso di prodotti agricoli, per merci già pronte o più spesso per contrattare il raccolto futuro, si fa uso delle clausole: qualità buona media dell'annata (fair average quality-faq), qualità buona media del raccolto, qualità buona media della stagione. La verifica della qualità con l'accertamento delle tolleranze e relativi abbuoni è stabilita contrattualmente oppure avviene secondo gli usi locali o per mezzo di esperti (arbitraggio di qualità); il relativo documento di accertamento si chiama certificato di qualità.

Psicologia

Teoria della qualità di forma, teoria elaborata dallo psicologo austriaco C. von Ehrenfels, della scuola di Graz, secondo la quale le forme che vengono percepite posseggono delle qualità (Gestaltqualitaten) indipendenti dagli elementi (Fundamente) che le costituiscono. La “triangolarità” dei triangoli, per esempio, è indipendente dai singoli lati, o dagli angoli, ecc. Le qualità sono trasponibili a tutti gli oggetti di una stessa classe, appaiono immediatamente al soggetto e sono proprie di questi, e non degli stimoli fisici. Tale teoria viene considerata la più immediata antecedente della psicologia della forma.

Sociologia

Nell'ambito della sociologia del lavoro, un'attenzione specifica ai concetti di qualità del lavoro e di qualità della vita lavorativa ha cominciato a manifestarsi a partire dalla fine degli anni Sessanta del Novecento, in coincidenza senza dubbio significativa con i movimenti di protesta dei lavoratori. Ma la riflessione su questo aspetto della vita sociale era già presente in precedenza. Un excursus sulle teorie socio-lavorative più significative può partire dallo scientific management (taylorismo), che prende in considerazione le condizioni ottimali di lavoro a partire da una razionalizzazione scientifica del processo produttivo e del lavoro umano (salari, rendimento, ritmi ecc.). Questo approccio “scientifico” viene messo in crisi dalle human relations e dalle teorie motivazionali, che rivendicano, all'interno di una organizzazione del lavoro, il ruolo fondamentale dei fattori psicosociologici (le relazioni sociali, i fattori motivazionali e di autorealizzazione, il rapporto uomo-macchina-ambiente ecc.). All'interno della riflessione sulla qualità del lavoro, ha giocato un ruolo importante l'attività di ricerca del Tavistock Institute, fondato a Londra nel 1948 e per una ventina d'anni punto di riferimento europeo per la metodologia di ricerca e sperimentazione per il miglioramento qualitativo del lavoro. Il contributo principale del Tavistock Institute è l'elaborazione del concetto di “sistema socio-tecnico”, la considerazione cioè dell'azienda come sistema. Il metodo individuato dal Tavistock Institute per giungere al cambiamento migliorativo dell'organizzazione del lavoro si basa sostanzialmente sui seguenti principi: l'unità organizzativa deve essere un gruppo di piccole dimensioni, all'interno del quale vige un medesimo sistema retributivo che gestisce un'attività relativamente indipendente da quella degli altri gruppi; ciascun gruppo fa capo a un leader designato, attraverso il quale è responsabile della pianificazione del proprio lavoro; ciascun gruppo deve altresì avere la possibilità di valutare i risultati del proprio operato. Un altro contributo significativo all'elaborazione del concetto di qualità del lavoro viene dalla riflessione del sociologo italiano Luciano Gallino, formalizzata soprattutto nella prima metà degli anni Settanta. Gallino individua quattro dimensioni proprie della qualità del lavoro: la dimensione ergonomica, vale a dire la soddisfazione dei bisogni psico-fisici e psico-fisiologici del lavoratore; la dimensione della complessità, cioè la risposta ai bisogni di impegno, creatività, scelta, accrescimento formativo; la dimensione dell’autonomia, che corrisponde al bisogno di autodeterminazione delle regole; la dimensione del controllo, che soddisfa il bisogno di avere voce in capitolo anche sulle condizioni più generali del lavoro, cioè sul quadro tecnico, economico e finanziario all'interno del quale si svolge la propria attività lavorativa; vedi anche lavoro. § Il concetto di qualità della vita prende corpo con una valenza negativa, come espressione di una insoddisfazione verso una percezione del benessere sociale e individuale come semplice progresso economico. La successiva fortuna del termine è andata di pari passo con una diffusa preoccupazione per gli effetti negativi dello sviluppo. La riflessione teorica sulla qualità della vita ha imboccato due strade diverse: da un lato, abbiamo una serie di studi “metodologici”, interessati a definire i parametri per la misurazione corretta del benessere sociale (i cosiddetti indicatori sociali); dall'altro, si situa una tradizione di studi “teorici” sui diversi fattori che determinano il concetto di qualità della vita. Da quest'ultimo punto di vista, i principali temi affrontati sono gli effetti sociali della crescita economica, i “nuovi” bisogni e valori indotti dallo sviluppo, la crisi del welfare state.

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