Lessico

sf. [sec. XIII; latino rosa].

1) Genere (Rosa) di piante della famiglia Rosacee (sottofamiglia Rosoideae) con ca. 250 specie diffuse nelle regioni temperate dell'emisfero settentrionale, molto coltivate in tutte le parti del mondo per il valore ornamentale e per l'industria dei fiori recisi.

2) Per estensione, il fiore di tale pianta: rose rosse, gialle; “reca in mano / un mazzolin di rose e di viole” (Leopardi); il mese delle rose, il mese di maggio; la stagione delle rose, la primavera; Pasqua di rose, la Pentecoste. Fig., essere una rosa; fresco come una rosa, avere un aspetto florido e riposato; son rose e fiori, di situazione fortunata, specialmente in confronto ad altre peggiori; essere in un letto di rose, in una situazione particolarmente felice; se son rose fioriranno, si vedrà se una speranza o una promessa si attuerà; non c'è rosa senza spine, non c'è gioia che non porti con sé qualche dispiacere. Acqua di rose, profumo, essenza di rose; all'acqua di rose, fig., di cose blande, attenuate, poco impegnative. Poetico, colorito roseo, in particolare delle guance: “fiorir sul caro viso / veggo la rosa” (Foscolo). Non comune, macchia rossastra prodotta sulla pelle da punture di insetti, morsi e simili.

3) Per analogia, quello che ricordi nella figura la disposizione dei petali di una rosa: gli zampilli della fontana formavano una rosa. Con accezioni specifiche: A) elemento decorativo risultante dalla stilizzazione del fiore di rosa o dalla composizione radiale, attorno a un centro, di figure richiamanti la forma del fiore. Realizzata in vari materiali (legno, marmo, pietra, ecc.), la rosa è presente nell'architettura di ogni epoca (sin da quella egizia) e utilizzata nei fregi, nei soffitti, nell'intradosso di archi e volte, nei capitelli, ecc. B) Rosa di tiro, è l'area in cui, per effetto della dispersione, si distribuiscono i punti di arrivo o di caduta dei proietti sparati da una stessa arma o bocca da fuoco in identiche condizioni. Nella pratica si considerano la rosa orizzontale (in particolare per le artiglierie), di forma marcatamente ellittica, e la rosa verticale, di forma pressocché circolare, che ha particolare rilevanza nelle armi a tiro teso e, segnatamente, nelle armi da tiro a segno. Il centro di figura, che corrisponde al punto di intersezione della traiettoria media, prende in nome di centro della rosa. Nelle armi da caccia a pallini la rosa viene spesso detta rosata. C) In zoologia, la base cornea circolare delle corna dei cervi. D) In geometria, rosa di Grandi, sinonimo di rodonea.

4) Fig., gruppo di persone, cerchia tra cui si deve scegliere uno o più individui: la rosa dei candidati, dei finalisti.

5) In funzione appositiva, con valore di agg. inv., di colore intermedio tra il bianco e il rosso: una nuvola, un vestito rosa; maglia rosa, quella indossata dal corridore in testa alla classifica nel giro ciclistico d'Italia; per estensione, il corridore stesso che l'indossa, il vincitore del giro; romanzorosa; veder tutto rosa, essere ottimista. In particolare, legno rosa, nome del legno di varie specie di piante, fra cui alcune del genere Dalbergia, con colore rosato e profumo simile a quello di una rosa, molto ricercato per mobili di lusso, strumenti musicali, ecc.

6) Sm. inv., il colore rosa: il rosa del cielo al tramonto.

Botanica

Le piante appartenenti a questo genere sono arbusti pelosi o aculeati, con foglie stipolate, imparipennate, con 3-4 foglioline ovali-acute, a margine seghettato; i fiori (rose) sono solitari o riuniti in grappoli, con 5 petali nelle specie selvatiche e molto più numerosi in quelle coltivate, profumati, di colore bianco, rosa, cremisi, rosso o giallo, più o meno sfumati; i frutti sono acheni pelosi racchiusi nel ricettacolo fiorale, divenuto carnoso a somiglianza di un frutto (cinorrodio). In Italia vivono spontanee ca. 30 specie di Rose, fra cui la Rosa canina (rosa di macchia), frequente nei boschi e nelle siepi, con fiori profumati, bianchi e rosati; la Rosa sempervirens (rosa di San Giovanni), sarmentosa, a fiori bianchi; la Rosa gallica (rosa comine o austriaca), arbusto nano con fiori rosa-porporini. Numerose sono le specie esotiche di interesse colturale, fra cui la Rosa Banksiae (rosa della Cina) e la Rosa chinensis (=Rosa indica), dalla quale sono derivate le innumerevoli forme della Rosa tea. I floricoltori distinguono le rose in cespugliose e sarmentose o rampicanti: le prime vengono usate nei giardini, ma soprattutto per i fiori recisi; le seconde servono per formare pergolati o per ricoprire muri. Le rose vengono coltivate in piena terra, in vaso o in serra. Importante per la produzione dei fiori è la potatura, che si effettua prima della ripresa vegetativa, alla fine dell'inverno. Le rose si moltiplicano per talea o per margotta; nelle colture industriali si pratica di preferenza l'innesto, impiegando come soggetto la Rosa canina o la Rosa chinensis. Vari insetti arrecano danni alle rose, determinando la formazione di galle o forando i fusti o le radici, o provocando l'arricciamento delle foglie, o rodendo e rovinando i fiori. Tra le malattie che colpiscono la pianta sono frequenti il mal bianco e la ruggine, provocate da parassiti fungini. § Distillando in corrente di vapore i petali della Rosa gallica o della Rosa damascena si ottiene l'essenza di rose, molto usata in profumeria.

Simbologia

Come simbolo religioso, la rosa compare nell'Antico Testamento riferito alla Sapienza, per indicarne la perenne freschezza: “Mi innalzerai... come pianta di rosa” (Ecclesiastico, 24, 14); nel cristianesimo diventa simbolo della virtù dei Martiri, che il poeta Prudenzio saluta quali “rose nascenti”. Il termine rosa compare anche in iscrizioni funerarie dei primi cristiani. La devozione mariana attribuisce alla Vergine il titolo di “rosa mistica”, con riferimento alla Sapienza biblica. In liturgia, il colore rosa è segno di gioia e viene usato in prossimità del Natale e della Pasqua. § Per la Guerra delle due rose, vedi Due rose, guerra delle-.

Rosa dei Venti

Rappresentazione grafica della direzione di provenienza dei venti corrispondenti ai punti cardinali e intercardinali. La rosa dei venti con l'equipaggio magnetico o giroscopico costituisce l'elemento sensibile delle bussole nautiche. Nella forma classica, la rosa dei venti è costituita da un cerchio, suddiviso in gradi, che circoscrive un disegno stellare; al centro del cerchio s'immagina posto l'osservatore mentre le punte della stella indicano la direzione di provenienza dei venti principali e la loro distanza angolare rispetto al nord geografico: tramontana (N, 0º), greco (NE, 45º), levante (E, 90º), scirocco (SE, 135º), austro o mezzogiorno (S, 180º), libeccio (SW, 225º), ponente (W, 270º), maestro (NW, 315º). A livello internazionale per rosa dei venti si intende più propriamente un diagramma in coordinate polari che descrive la distribuzione statistica del vento, inteso come grandezza vettoriale, sulla base di serie storiche di dati anemologici raccolti in una data località. La forma più comune di tale diagramma consiste in una serie di cerchi concentrici, ciascuno dei quali misura una prefissata frequenza. Dal centro comune di tali cerchi (detto centro della rosa) partono 8 semirette: una per ogni direzione principale di provenienza del vento, o 16 semirette se alle direzioni principali si aggiungono anche quelle secondarie, le cui lunghezze sono proporzionali alla frequenza dei venti corrispondenti a quelle direzioni mentre lo spessore delle linee indica l'intensità del vento. In modo analogo si possono costruire per determinati punti di bacini oceanici o marini dei diagrammi relativi alle correnti, detti rosa delle correnti.

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