ratto (zoologia)

Indice

Lessico

sm. [sec. XIII; etim. incerta].

1) Nome comune di numerosi animali e in particolare di molti Roditori simili ai topi, dai quali si differenziano le maggiori dimensioni e il pelo più ispido. Fra gli Insettivori il nome di ratto lunare viene attribuito alla gimnura maggiore mentre con la denominazione di ratto dalla proboscide vengono designate le specie della famiglia Macroscelidi. Fra i Marsupiali, ratto marsupiale è sinonimo di topo marsupiale, mentre con ratto canguro dal muso lungo sono noti i Macropodidi del genere Potorous; con ratto canguro del deserto, i Macropodidi del genere Caloprymnus; con ratto canguro muschiato, i Macropodidi del genere Hypsiprimnodon; con ratto canguro rossastro, il macropodide .

2) In marina, coda di ratto, rivestimento intrecciato fatto all'estremità di un cavo utilizzando filacce del cavo medesimo per impedire che detta estremità si disconnetta e per agevolarne l'introduzione in fori di passaggio.

Zoologia

La famiglia di ratti più importante è quella dei Muridi cui appartiene il ratto nero o ratto comune (Rattus rattus) diffuso in Europa, Asia e Africa; è lungo 16-18 cm con coda pelosa e anellata (200-260 anelli) generalmente più lunga del corpo; la pelliccia, di peli ruvidi, varia secondo le sottospecie e generalmente è grigio scura con sfumature azzurrognole tranne sul ventre che è cenerino scuro. Il ratto delle fogne o surmolotto (Rattus norvegicus), più robusto del precedente, è lungo sino a 24 cm e ha la coda più breve del corpo; la pelliccia, meno ruvida, è prevalentemente bruno-grigia sul dorso e bruno chiara sul ventre. Alla stessa famiglia appartengono i ratti delle paludi (genere Tryphomys delle Filippine e Malacomys dell'Africa centroccidentale) che vivono nelle zone paludose a fitta vegetazione; il ratto gigante del Malabar (Bandicota indica), che misura ca. 35 cm, molto dannoso all'agricoltura e diffuso in India; il ratto gigante della Gambia (Cricetomys gambianus), fornito di tasche guanciali, che raggiunge i 45 cm di lunghezza più altrettanti di coda, che è bianca nella parte terminale; il ratto spinoso o ratto toporagno di Celebes (Echiotrix leucura), che ha il muso allungato, pelliccia con setole spinose ed è lungo ca. 20 cm; i ratti castoro o ratti d'acqua australiani (genere Hydromys), che vivono presso le rive dei fiumi e degli stagni; i ratti coniglio (genere Conilurus), che comprendono due specie lunghe 16-20 cm e che devono il loro nome agli arti posteriori allungati; i ratti delle acacie (genere Thallomys) dell'Africa e dell'Arabia, che hanno costumi arboricoli e frequentano specialmente le acacie. Della sottofamiglia dei Cricetini sono i ratti coniglio (genere Reitrodon), lunghi sino a 20 cm, che popolano le pianure erbose dell'Argentina; i ratti pescatori (genere Ichthyomys); i ratti talpa (genere Myospalax); i ratti del riso (genere Oryzomys) delle Americhe che conducono vita prevalentemente arboricola, pur mantenendosi sempre vicino all'acqua (sono lunghi 10-20 cm); i ratti lontra (genere Holochilus) sudamericani, che hanno coda squamosa e zampe posteriori parzialmente palmate e sono pertanto adattati a una vita in parte acquatica. Alla famiglia dei Rizomidi appartengono i ratti talpa del genere Tachyoryctes, dell'Africa centrale e orientale, dove vivono sino a 3700 m di altitudine; e i ratti dei bambù del genere Rhizomys. Ratti cincillà, altro nome dei Roditori della famiglia degli Abrocomidi. Con i termini di ratti delle canne e ratti spinosi si indicano i Roditori della famiglia dei Trionomidi; di ratti delle sabbie i Muridi Gerbillini del genere Meriones; di ratti spinosi numerosi generi della famiglia degli Echimidi (Echimys, Proechimys, Mesomys, Hoplomys, Clyomys, Carterodon, Cercomys, Isotrix, Diplomys, Brotomys, ecc.); di ratti talpa africani i Roditori della famiglia dei Batiergidi; di ratti d'acqua alcune arvicole; e con il nome di ratti canguro i Roditori Eteromidi del genere Dipodomys.

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