rododèndro

sm. [sec. XVI; dal greco rhodódendron, da rhódon, ròsa, e déndron, pianta]. Nome comune usato per indicare alcune specie del genere Rhododendron della famiglia Ericacee con oltre 500 specie di arbusti o cespugli propri delle regioni montagnose dell'Europa e dell'Asia, a portamento molto ramificato, con foglie ovali od oblunghe, coriacee, per lo più lucenti al di sopra e opache, verdi o ferruginee al di sotto, intere, glabre o cigliate al margine. I fiori per lo più sono zigomorfi, gamopetali, vistosi, con calice persistente e corolla a 5 lobi; i frutti sono capsule setticide. Molto comune sulle Alpi, in terreni silicei, è il Rhododendron ferrugineum, con foglie rugginose di sotto e fiori di color carminio raccolti in corimbi; affine gli è Rhododendron hirsutum, proprio delle Alpi centro-orientali, con foglie cigliate al margine e verdi di sotto. Molte le specie asiatiche che hanno dato varietà coltivate a scopo decorativo. I rododendri coltivati sono spesso noti col nome di azalee.

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