saggina

sf. [sec. XIV; latino sagīna, propr., alimento per ingrassare]. Nome comune usato per indicare la specie di pianta della famiglia Graminacee, detta anche sorgo o meliga, originaria dell'Africa e diffusamente coltivata nelle regioni a clima temperato-caldo. È un'erba alta da 2 a 3 m, con culmi rigidi e foglie nastriformi-appiattite larghe fino a 3 cm, ligulate. I fiori, che compaiono verso la fine dell'estate, sono giallo-verdastri o rossicci, quelli maschili peduncolati, quelli ermafroditi sessili, con glumetta inferiore aristata; essi formano un'infiorescenza a densa pannocchia che può raggiungere 30-40 cm di lunghezza. I frutti (cariossidi) servono come becchime; presso alcune popolazioni asiatiche e africane vengono mangiati previa bollitura e dopo essere stati pelati. Sono note varietà saccarifere e altre foraggere. Specie congenere è Sorghum saccharatum (saggina da granate), molto affine alla precedente, coltivata per le lunghe infiorescenze a pannocchia, che vengono utilizzate per fabbricare scope, mentre le parti verdi servono come foraggio.

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