salamandra

Indice

Lessico

sf. [sec. XIII; dal latino salamandra, dal greco salamándra].

1) Nome comune della maggior parte degli Anfibi Urodeli, in particolare di quelli che conducono un'esistenza prevalentemente terrestre. Più propr., le specie della famiglia dei Salamandridi appartenenti al genere Salamandra. Fig., con riferimento alle presunte proprietà dell'animale: avere la pelle di una salamandra, resistere molto bene al fuoco o al calore in genere.

2) Pannello di masonite che presenta una faccia plastificata e l'altra zigrinata utilizzato per rivestimenti o per fondi di mobili.

Zoologia

Il genere Salamandra comprende 7 specie: Salamandra salamandra, Salamandra atra, Salamandra lanzai, Salamandra corsica, Salamandra luschani, Salamandra infraimmaculata e Salamandra algira di cui le prime quattro sono presenti anche in Italia. Questo genere è presente solo in Europa e in alcuni Paesi medio-orientali. La salamandra pezzata (Salamandra salamandra), ben nota in Europa e presente anche in Asia Minore e in parte del Nordafrica, è caratterizzata da una sgargiante colorazione a macchie gialle distribuite irregolarmente su uno sfondo nero lucido. Vive soprattutto nelle boscaglie e in vallette umide e ombrose. Durante il giorno si lascia scorgere soltanto dopo violenti temporali, preferendo altrimenti trascorrere le ore diurne celata tra le radici o nell'humus. La fecondazione avviene in ambiente terrestre, entro l'autunno. La femmina fecondata conserva gli spermatozoi del maschio durante parte del letargo invernale, portandosi poi agli inizi della primavera in corrispondenza di piccoli corsi d'acqua dove non depone uova ma direttamente alcune decine di larve che nel frattempo si sono sviluppate nel suo corpo (ovoviviparità). Queste presentano solitamente le quattro zampine già ben sviluppate e le branchie assai evidenti. La metamorfosi ha luogo a metà estate, quando le larve hanno raggiunto una taglia di ca. 5 cm. La giovane salamandra da questo momento adotta un'esistenza terrestre; tuttavia devono trascorrere quattro anni prima che essa raggiunga la taglia dell'adulto (20 cm ca.) e con essa la maturità sessuale. Assolutamente innocua – la sua unica difesa è rappresentata dalla secrezione irritante prodotta dalla cute – la salamandra pezzata è stata ed è tuttora considerata da alcuni molto pericolosa per le sue supposte proprietà velenifere. In Italia è presente con due sottospecie: la Salamandra salamandra salamandra è quella di dimensioni maggiori, diffusa, oltre che nel resto d'Europa, nell'Italia settentrionale e presenta una colorazione con prevalenza del nero sul giallo; la Salamandra salamandra gigliolii, diffusa invece nell'Italia peninsulare, ha invece una maggiore estensione delle macchie gialle rispetto allo sfondo nero. La salamandra nera o salamandra alpina (Salamandra atra) è completamente nera e lunga solitamente non oltre 12 cm, vive sulle Alpi e sui monti della Penisola Balcanica e raramente scende di molto sotto i mille metri; ha abitudini strettamente terricole. La salamandra di Lanza (Salamandra lanzai) è presente solo sulle Alpi Cozie in Piemonte, ha dimensioni grandi come la salamandra pezzata ma il colore è uniformemente nero e lucido come nella salamandra alpina con cui condivide le abitudine esclusivamente terricole e la viviparità. La salamandra corsa (Salamandra corsica), infine, è endemica dell'isola da cui prende il nome. Per estensione con il termine generico di salamandra si intendono però anche tutti quegli Urodeli che nella forma generale del corpo richiamano la salamandra tipica. Alla famiglia dei Pletodontidi appartiene invece la salamandra dal dorso rosso (Plethodon cinereus), comune negli Stati Uniti orientali. La colorazione è solitamente grigiastra con una fascia rossastra che corre sul dorso; tuttavia taluni individui sono uniformemente grigi. Le uova vengono deposte a grappoli avvolti in un involucro sacciforme, mediante il quale vengono appese alla volta di piccole cavità rocciose a filo di terra; le larve nascono già prive di branchie e raggiungono la maturità sessuale entro due anni. Alla stessa famiglia appartiene una salamandra (Haideotriton wallacei) che vive nelle acque sotterranee della Georgia. Completamente cieca e depigmentata, rimane durante tutta la vita allo stadio larvale. La salamandra del fango o salamandra rossa (Pseudotriton montanus), dalla colorazione rosso mattone, è abbondante negli stagni fangosi degli Stati Uniti orientali. Nelle stesse zone si rinviene un altro pletodontide, la salamandra porporina o salamandra rossa di montagna (Gyrinophilus porphyriticus), che tuttavia frequenta di preferenza le acque correnti di montagna. Il pletodontide più strano è comunque la salamandra verme (Batrachoseps attenuatus), lunga sino a 13 cm, dal corpo vermiforme e dal colore nerastro con una striscia chiara o rossastra dalla nuca alla coda; vive nell'America settentrionale. La più grande salamandra che conduca un'esistenza terrestre è Dicamptodon ensatus, lunga sino a 28 cm, che appartiene alla famiglia degli Ambistomidi. Vive nelle regioni degli Stati Uniti che si affacciano sul Pacifico e ha una conformazione assai tozza, con testa voluminosa e coda compressa. Alla stessa famiglia appartiene la salamandra tigre (Ambystoma tigrinum), propria del Nordamerica, che misura anche 25 cm di lunghezza (17 nelle femmine), dalla colorazione molto varia secondo le sottospecie: in genere la tinta di fondo è bruno-scura con macchie giallastre che talora formano linee trasversali. Con il nome di salamandra gigante si indicano invece due specie di Criptobranchidi appartenenti al genere Megalobatrachus (Andrias): Megalobatrachus japonicus e Megalobatrachus davidianus. Si tratta dei due massimi anfibi viventi, raggiungendo, rispettivamente, una lunghezza di 1,5 e 1 m. Assai simili nell'aspetto, posseggono un corpo pesante e massiccio, con testa tondeggiante e coda compressa in senso laterale. Lenti e goffi nei movimenti, vivono nelle acque correnti dell'Estremo Oriente, dove vengono cacciati dall'uomo a motivo del pregio delle loro carni. Anche per questo il loro numero è andato incontro a una notevole diminuzione.

Mitologia

Plinio il Vecchio nella sua Historia Naturalis riferisce la credenza che la salamandra avesse il potere di spegnere il fuoco: non perché avesse in sé capacità contrarie al fuoco, ma perché era della sua stessa natura e perciò capace di dominarlo. La credenza nella salamandra come spirito elementare del fuoco si trova anche presso gli Arabi e nell'Europa medievale. In questa concezione la salamandra partecipa alla mitologia del fuoco: è di origine divina e proviene dal cielo. La sua virtù si esprime da un lato come energia utile e benefica e dall'altro come forza distruttiva e quindi negativa.

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