saracinésca

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sf. [sec. XV; da saracinesco].

1) Tipo di chiusura di porte e finestre impiegata specialmente nei locali ai piani terreni. Le saracinesche possono essere avvolgibili, cioè costituite da profilati metallici uniti tra di loro da giunti snodati, che scorrono su due guide laterali avvolgendosi attorno a un rullo posto sopra la finestra o la porta; oppure a contrappeso, cioè formate da un'unica lamiera rigida, collegata nella parte superiore a un congegno a contrappesi che permette il ribaltamento della saracinesca contro il soffitto.

2) Cancello mobile di ferro che si poneva alle porte delle fortezze, sostenuto da corde o catene avvolte a un verricello, manovrando il quale la saracinesca cadeva dall'alto ostruendo la porta. Questa protezione molto antica era già adottata nelle fortezze romane.

3) Elemento di chiusura e di parzializzazione della portata fluida di un condotto. È costituita da un setto pressoché piano generalmente in bronzo, detto otturatore, disposto trasversalmente al condotto, che può con opportuna manovra essere introdotto, con un movimento trasversale, più o meno profondamente nel condotto stesso in modo da variare la sezione di passaggio o anche da intercettare completamente il flusso. La manovra dell'otturatore è ottenuta nelle piccole saracinesche mediante un dispositivo a vite comandato da un volantino, nelle grandi saracinesche con comando a motore. Spesso le saracinesche risultano dotate di by-pass che rende più agevole la manovra equilibrando la pressione a monte e a valle.

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