scanalatùra

sf. [sec. XVII; da scanalare]. L'azione dello scanalare. In particolare: A) incavo sottile, verticale, praticato su vari elementi architettonici (colonna, parasta, triglifo ecc.); in particolare, le scanalature solcano longitudinalmente, con andamento rettilineo o curvilineo, i fusti delle colonne classiche, per nascondere le suture dei diversi rocchi di cui sono composte. La colonna dorica ha scanalature che si incontrano a spigolo vivo, mentre nell'ordine ionico o corinzio queste hanno sezione semicircolare e sono divise da un listello. Le scanalature a forma di S sulle fronti dei sarcofagi sono chiamate strigilature. B) Incavo a sezione costante ricavato in un pezzo, e con dimensioni trasversali in generale più piccole della lunghezza. Le scanalature servono per accoppiare tavole di spessore ridotto e di notevole lunghezza, mediante incastro, quale motivo di elementi in legno o metallo (pannelli, ante, battenti di un serramento di porta o finestra ecc.), come sede di corsoi, guide ecc., per favorire l'afflusso di olio lubrificante in parti inaccessibili di una macchina ecc.

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