Lessico

sf. [sec. XIV; latino sepultūra]. Il seppellire e il rito che l'accompagna: essere presente alla sepoltura. Per estensione, il luogo dove si seppellisce; sepolcro, tomba: antiche sepolture; dar sepoltura a qualcuno, seppellire.

Diritto

La sepoltura è regolata dalle norme del regolamento di polizia mortuaria sull'ordinamento dello stato civile e dal Testo Unico delle leggi sanitarie. Le salme destinate alla sepoltura sono racchiuse in genere in una cassa di metallo e poi in un'altra di legno; prima della sepoltura definitiva sono a volte necessarie sepoltura temporanee da farsi in appositi loculi separati scavati su roccia o appositamente fabbricati. I cadaveri delle persone decedute o trasportate dopo il decesso in ospedale sono sottoposti, prima della sepoltura, a un riscontro diagnostico delle cause della morte. Per l'imbalsamazione occorre l'autorizzazione del sindaco, che la rilascia dietro presentazione dei certificati del medico curante e del medico che ha effettuato la necroscopia. La sepoltura avviene in genere per inumazione. Ogni cadavere deve essere sepolto in fossa separata dalle altre. La fossa di inumazione è scavata fino a due metri di profondità e deve essere colmata dalla terra che prima si trovava in superficie. Le fosse per persone di più di 10 anni di età devono essere lunghe almeno 1,80 e larghe almeno 0,80 m. L'esumazione non può avvenire prima di 10 anni. § Per il diritto canonico i corpi dei fedeli devono essere seppelliti nella terra, mentre non possono essere cremati, a meno che il defunto non ne abbia fatto richiesta nel proprio testamento. Di regola, i funerali religiosi debbono essere celebrati nella chiesa della parrocchia in cui il defunto aveva il domicilio o il quasi-domicilio. Luoghi d'inumazione possono essere: il cimitero del luogo della chiesa dove si sono celebrati i riti funebri; il cimitero scelto dal defunto; la tomba di famiglia. Il sacerdote che ha celebrato i riti funebri nella chiesa ha il diritto e il dovere di accompagnare la salma fino al luogo d'inumazione: egli può delegare un altro sacerdote a tale ufficio.

Religione: valenze simboliche

La sepoltura è una pratica rispondente, nella sua forma elementare, a due scopi apparentemente contrastanti: l'allontanamento del cadavere dalla comunità e la sua conservazione o protezione dagli animali che potrebbero farne scempio. A entrambi gli scopi risponde tanto la cremazione quanto l'inumazione, la sepoltura vera e propria. E a entrambi gli scopi rispondono i tipi di sepolcro che con artifizi vari (soprattutto le grosse pietre tombali), mentre impediscono al morto di “tornare” tra i vivi, impediscono anche l'accesso al cadavere da parte di chi potrebbe farne scempio. Le due finalità si trovano chiaramente definite nella cosiddetta “doppia sepoltura”. Tale pratica prevede una prima sepoltura mediante il semplice interramento, che ha la funzione di far scomparire il cadavere. Trascorso il tempo necessario alla scarnificazione, i resti, ossia le ossa, vengono esumati, e quindi nuovamente sepolti con accorgimenti miranti alla loro conservazione. L'ideologia di base è data dall'ambivalenza del morto, pericoloso come la morte che in un certo senso rappresenta, ma anche consanguineo e quindi ben disposto a volgere in favore dei suoi parenti la nuova potenza acquisita morendo (la potenza di un essere extraumano e perciò sovrumano). Altre ideologie possono ampliare questa struttura elementare: per esempio la correlazione tra morte e fecondità, per cui la sepoltura del cadavere viene assimilata all'interramento del seme.

Antropologia

Ogni tipo di civiltà ha lasciato tracce e testimonianze relative alla pratica di seppellire i defunti e ai rituali funerari che l'accompagnano. La più antica forma conosciuta di sepoltura risale al periodo dell'Homo sapiens; durante alcuni scavi archeologici sono stati rinvenuti corpi tinti di ocra inumati in posizione fetale. Alcuni popoli primitivi usavano legare i piedi del defunto, perché temevano che il suo fantasma potesse vagare senza meta. Nei tempi più remoti, così come ancor oggi per i rari gruppi umani di cultura arcaica, il rispetto verso il defunto era limitato a una veglia funebre, poi il cadavere era abbandonato in pasto ad animali, dentro grotte o caverne, in acqua. A torto però, gli uomini della preistoria e i popoli, a livello etnologico, sono stati considerati non rispettosi e attenti verso le più elementari norme igieniche. Se l'ambiente lo consentiva, il gruppo seminomade portava il cadavere in luogo deserto e distante, oppure abbandonava l'abitato provvisorio: tale usanza è restata in vari gruppi umani (Ottentotti, Vedda, Australiani, Melanesiani ecc.) fino a prevedere anche la bruciatura delle proprietà del morto. La pratica della sepoltura si riscontra più tardi, presso società più complesse e di tipo più sedentario, nel momento in cui i gruppi umani fecero registrare un notevole incremento demografico. Spesso i diversi metodi utilizzati per la sepoltura, accompagnata da riti funebri particolari, rispondono a un insieme di concezioni etico-religioso-sociali caratteristiche: da ciò le normative sulla sepoltura, sancite fin da tempi antichi, che riguardano il tipo, il luogo, il cerimoniale, la forma di sepoltura. Per esempio popoli che praticavano l'incinerazione seppellivano invece i personaggi influenti mentre le tombe, presso alcuni, erano appannaggio solo di determinate famiglie. Anche la disposizione delle tombe e la loro direzione rispetto ai punti cardinali o agli astri poteva entrare a far parte dei riti legati alla sepoltura: in Cina, per esempio, la sede della tomba veniva determinata attraverso la divinazione. Similmente il corredo funebre delle tombe seguiva criteri ben precisi presso molti popoli e spesso la tomba, realizzata a imitazione della casa, veniva corredata di utensili, gioielli, vivande. Nelle società occidentali contemporanee, la sepoltura e il rituale funebre che l'accompagna si sono notevolmente semplificati e impoveriti perdendo quei significati simbolici che avevano rivestito in passato.

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