servostèrzo

sm. [sec. XX; servo-+ sterzo]. Dispositivo inserito nel cinematismo (catena cinematica) dello sterzo atto a ridurre lo sforzo da esercitare sul volante per sterzare le ruote di un veicolo, o ad adeguare lo sforzo del conducente alla reazione di manovra da vincere. "Per le disposizioni di montaggio vedi la figura a pagina 95 del XX volume." "Per le disposizioni di montaggio vedi figura al lemma del 18° volume." Talvolta vengono detti servoguida i servosterzo che integrano lo sforzo del conducente; prendono il nome di idroguida i servosterzo in cui tutti i componenti sono contenuti nella scatola guida dello sterzo, servosterzo propriamente detti sono tutti quelli a cilindro operatore esterno. Tutti i servosterzo lasciano comunque la possibilità di sterzatura manuale in caso di guasto di uno dei componenti dello stesso o con motore fermo e garantiscono una marcia rettilinea anche nel caso di scoppio di un pneumatico. Tutti i servosterzo comprendono una pompa idraulica ad alta pressione trascinata dal motore, fornita di valvola di sovrapressione e regolatrice di portata, un serbatoio dell'olio a volte usato come accumulatore di pressione, un cassetto di distribuzione e un servocilindro attuatore (o martinetto). L'azione del conducente sul volante determina uno spostamento della o delle valvole del distributore da cui consegue la messa in pressione dell'una o dell'altra camera del cilindro operatore a doppio effetto. Nelle idroguide con comando a circolazione di sfere, il piantone dello sterzo è collegato a una barretta di torsione posta in posizione centrale a una forcella i cui puntali spostano opportunamente le valvole regolatrici. All'altro lato la barretta di torsione è a contatto con la vite senza fine. Ruotando il volante, la barretta si torce mentre la forcella ruota liberamente, pilotando le valvole e facendo intervenire l'azione di servizio. Man mano che le ruote sterzano anche la madre vite ruota e di conseguenza cessa la torsione sulla barretta. Si annulla allora l'angolo di rotazione relativo tra forcella e barretta; le valvole tornano in equilibrio e l'azione sterzante si arresta alla posizione desiderata dal conducente. L'azione ovviamente è reversibile. Nei servosterzo a cilindro operatore esterno, il piantone, tramite un opportuno rinvio, muove un pistone del distributore che funge da vero e proprio elemento mobile di un cassetto di distribuzione. Dal distributore, che costruttivamente può essere separato o unito al cilindro operatore, l'olio perviene alle due camere opposte del cilindro. Spostando il pistoncino si produce una dissimmetria di flusso e una delle due camere si mette in pressione azionando il martinetto. Anche in questo caso vi sono opportuni accorgimenti per bloccare le ruote nella posizione voluta e aumentare lo sforzo del conducente in funzione dell'aumento dell'azione sul volante, riproducente per il conducente una sensazione ben nota e gradita negli sterzi manuali. L'attuatore è sempre fissato da un lato a un punto del telaio con uno snodo sferico mentre dall'altro estremo è collegato alla leva di direzione sulla ruota. Il servosterzo è installato su quasi tutti i tipi di autoveicoli, tranne che in alcune automobili il cui utilizzo è destinato alle competizioni sportive. Esso fornisce il massimo delle sue prestazioni alle basse velocità o a veicolo fermo, allo scopo di alleggerire la fatica del guidatore, dato il notevole attrito dei pneumatici sul terreno dovuto al carico; aumentando la velocità, poiché il peso dell'avantreno si alleggerisce, il contributo del servosterzo deve diminuire al fine di dare al guidatore maggiore sensibilità nella guida del veicolo; alla massima velocità la prestazione del servosterzo è praticamente nulla; ciò si ottiene grazie all'apertura o chiusura di apposite valvole che regolano la pressione dell'olio nel circuito fluidico; tale pressione, viene regolata mediante circuiti a comando elettronico collegati a idonei sensori che la determinano in funzione della velocità del veicolo e dello sforzo del guidatore esercitato sul volante, soprattutto in curva. Oltre ai normali dispositivi idraulici, esistono anche servosterzo elettroidraulici dove la pompa, invece di essere mossa dal motore termico, è azionata da un motore elettrico che entra in funzione solo quando è richiesta la servoassistenza: p. es., nel caso in cui le ruote rimangano rettilinee, il circuito non diviene attivo permettendo il risparmio di energia ed evitando inutili attriti.

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