sillabàrio

sm. [sec. XVI; da sillaba]. Libro scolastico per imparare a leggere, fondato sul metodo sillabico, che parte dalla sillaba e non dai singoli suoni. Poiché il metodo iniziale era alfabetico, cioè si imparavano prima i suoni delle lettere poi le sillabe, tale libro fu anche chiamato abbecedario (dalle prime lettere dell'alfabeto). Ebbe inoltre la denominazione di santacroce perché alcuni di essi avevano un contenuto strettamente religioso con una copertina che recava una croce. I più antichi esemplari di sillabari risalgono al sec. XV: noto quello, posteriore, di Comenio (Orbis sensualium pictus, 1658). Verso la seconda metà del sec. XIX fu diffuso in Italia il metodo fonico consistente nell'insegnare le vocali, poi le consonanti e così via fino a comporre parole formate da sillabe semplici e complesse. Nei sistemi moderni d'insegnamento della lettura si va affermando il metodo globale che parte dalla frase e dalla parola per passare alla scomposizione analitica della parola stessa. In tale ambito il sillabario non ha più una funzione indispensabile.

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