similòro

sm. [sec. XVIII; da simil(e) +oro, sul modello del francese similor]. Denominazione commerciale attribuita ad alcuni ottoni a basso titolo di zinco (Zn = 5÷20%), aventi un colore simile alle leghe oro-rame. Allo scopo di migliorare la lavorabilità alle macchine si effettua l'aggiunta dell'1÷2% di piombo. Queste leghe sono utilizzate per la loro resistenza alla corrosione sotto tensione, per le buone caratteristiche di lavorabilità, di buona conducibilità elettrica e termica oltre che per la loro colorazione gradevole. Trovano largo impiego nell'industria chimica e idrosanitaria, nella bigiotteria ecc.

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