Lessico

sm. (f. -trice) [sec. XX; da sincronizzare].

1) Non comune, chi sincronizza; chi ha il compito di sincronizzare.

2) Più frequentemente, dispositivo che attua una sincronizzazione.

Tecnologia: il sincronizzatore nell'autotrazione

Nel campo dell'autotrazione, per sincronizzatore si intende il dispositivo del cambio di velocità, detto per questo sincronizzato, che porta alla stessa velocità le due parti dell'innesto, prima che i denti dell'innesto stesso si impegnino fra di loro. I sincronizzatori per cambi di velocità si possono dividere in due tipi fondamentali: ad anello troncoconico o a servo-bloccaggio detto anche Porsche. I primi sono composti da due superfici troncoconiche, solidali una all'ingranaggio e l'altra al manicotto scorrevole munito di denti frontali; quest'ultimo realizza l'innesto spostandosi assialmente verso l'ingranaggio. Una delle due superfici di attrito del sincronizzatore è rigata in modo da evitare una lubrificazione idrodinamica che ridurrebbe il coefficiente di attrito. L'anello del sincronizzatore, all'interno del manicotto, può scorrere se sottoposto a una forza superiore a quella di contrasto fornita da una serie di molle a lamina opportunamente poggiate e alloggiate in un'apposita cavità del manicotto. La sincronizzazione si attua spostando assialmente il manicotto, il quale, a sua volta, porta a contatto le superfici troncoconiche che, per mezzo dell'attrito che si genera, tendono a ridurre la discordanza di velocità. La pressione esercitata fra le superfici dalla serie di molle a lamina è calcolata in modo che, al momento dell'innesto, la velocità relativa fra le due parti sia nulla al fine di permettere l'innesto delle marce senza danneggiare il cambio. Questo tipo di sincronizzatore non garantisce un buon funzionamento se la manovra di inserimento delle marce è eseguita molto rapidamente o se si hanno velocità molto diverse fra gli organi; inoltre l'inserimento delle marce richiede sempre, anche se le parti dell'innesto hanno uguale velocità, un certo sforzo, necessario a rimuovere dall'alloggiamento le molle a lamina che spingono l'anello sincronizzatore. Attualmente sono adottati sincronizzatori a bloccaggio totale che funzionano come i precedenti, ma hanno molle e lamina più deboli; l'anello è dotato di denti che, nel caso di velocità relativa fra le superfici non nulla, si oppongono all'avanzamento del manicotto. Le superfici frontali affacciate dei denti del manicotto e dell'anello sono a cuspide e l'anello è calettato angolarmente al manicotto a meno di un gioco di circa mezzo passo dai denti frontali. Quando si portano a contatto le superfici di attrito, e c'è moto relativo, i denti dell'anello si sfasano rispetto a quelli del manicotto e vengono a contatto fra di loro con le superfici inclinate della parte frontale. Questo permette al manicotto di spingere sull'anello troncoconico fino a sincronizzare gli alberi. Solo a bloccaggio avvenuto l'anello ruota di un arco corrispondente a mezzo passo in senso contrario in virtù della forza tangenziale generata dai piani inclinati dei denti, quindi il manicotto può scorrere e realizzare l'innesto. Se, al momento dell'innesto della marcia, gli alberi ruotano alla stessa velocità, questo sincronizzatore oppone una resistenza molto limitata rendendo dolce la manovra; in caso contrario il sincronizzatore non permette l'innesto, qualunque forza venga applicata alla leva del cambio, fino al bloccaggio degli alberi. Per veicoli industriali, dove le inerzie sono maggiori, sono adottati sincronizzatori troncoconici a bloccaggio più sofisticati che però sfruttano sempre lo stesso principio di funzionamento.

Tecnologia: il sincronizzatore tipo Porsche

Costruttivamente diversi sono i sincronizzatori tipo Porsche, detti anche a servo-bloccaggio, i quali attingono dalla leva di comando solo in parte, e molto limitatamente, la forza per sincronizzare gli alberi. Tale sincronizzatore è costituito da un manicotto scorrevole con denti frontali, la cresta interna dei quali è profilata secondo un cono prima convergente poi divergente. Sull'altra parte dell'innesto, fissato in modo che non possa scorrere assialmente e affacciato ai denti frontali, è alloggiato un anello in ghisa mancante di un settore. Praticamente è una molla a C con la superficie esterna bombata e ruvida il cui diametro massimo è leggermente superiore al diametro minimo del manicotto. Un tassello flottante occupa parte del vano della molla e per mezzo di due segmenti di spinta a loro volta appoggiati a un secondo tassello, diametralmente opposto al primo fissato angolarmente all'albero, fa in modo che tutto il complesso risulti calettato elasticamente all'albero stesso. La sincronizzazione avviene spostando il manicotto scorrevole fino a portare a contatto le creste interne dei denti del manicotto stesso con la superficie bombata dell'anello elastico. Se la velocità dei due particolari è diversa, l'anello viene trascinato in rotazione fino ad appoggiarsi con un'estremità al tassello flottante, il quale mette in compressione il segmento di spinta che, deformandosi elasticamente, esercita una spinta radiale sull'anello esterno aumentando l'attrito fra le superfici a contatto. Tale situazione si mantiene fino a che esiste velocità relativa fra le due parti, tenendo così bloccato il manicotto assialmente. A bloccaggio avvenuto cessa la spinta radiale e il manicotto deve vincere solo la pressione esercitata dalla molla per ridurne il diametro, che del resto è molto modesta, per traslare e impegnare fra loro i denti dell'innesto. In questa posizione l'anello ha superato la zona più stretta del manicotto e concorre a mantenere il posizionamento assiale del manicotto stesso.

Tecnologia: il sincronizzatore nei proiettori

Si chiamano sincronizzatori anche i dispositivi usati nei proiettori che effettuano il commento sonoro di film mediante registratori a nastro: sono adattatori che fanno scorrere di pari passo la pellicola e il nastro in modo che, azionando il proiettore, automaticamente si pilota anche il magnetofono. Analogamente funzionano i proiettori per diapositive con commento ottenuto per mezzo di nastro magnetico.

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