Lessico

agg. [sec. XIX; da sport].

1) Proprio dello sport, che riguarda lo sport: incontro sportivo; articoli sportivi; club sportivo; campo sportivo, area destinata alla pratica di un determinato sport, in base alle esigenze del quale si caratterizzano i suoi requisiti tecnici e dimensionali. Più specificamente, il campo sportivo è un impianto scoperto, caratterizzato dalla possibilità di potervi praticare, successivamente, o anche contemporaneamente, più sport e dalla ridotta capacità delle attrezzature e dei servizi per il pubblico; impianto sportivo, complesso delle installazioni necessarie per la pratica di uno o più sport spesso attrezzato in modo da permettere al pubblico di assistere alle varie competizioni; medicina sportiva, branca della medicina che si occupa delle disfunzioni e patologie di chi pratica sport; automobile sportiva, adatta a competizioni agonistiche. Per estensione, di indumento dalla linea semplice e pratica: giacca sportiva. Fig., conforme alle norme di lealtà proprie del vero sport; cavalleresco: spirito sportivo.

2) Che pratica uno o più sport o che lo segue come appassionato e tifoso: una ragazza molto sportiva; anche come sm. (f. -a): gli sportivi osservano un regime assai rigoroso.

Tecnica: impiantistica e attrezzature

La maggior parte degli sport richiede aree attrezzate e predisposte per lo svolgimento sia di allenamenti sia di gare. Il forte costo di costruzione e di manutenzione di un impianto sportivo porta spesso a concentrare l'esercizio di più sport in un'unica area, suscettibile alternativamente o contemporaneamente di utilizzazioni diverse; è evidente però che, per un buon funzionamento dell'impianto, questo dovrebbe essere specializzato per una sola attività. Gli impianti sportivi sono classificabili analiticamente in relazione alla loro destinazione e alle loro caratteristiche tecniche, ma è possibile una distinzione, a carattere generale, tra quelli destinati alla sola esercitazione (palestre, campi all'aperto, attrezzature di quartiere, complessi polisportivi) e quelli per lo spettacolo (stadi in genere, ippodromi, velodromi ecc.). Fissate le caratteristiche di un impianto, cioè appunto la destinazione e il numero degli eventuali spettatori, la sua progettazione deve rispondere a determinati requisiti. Si dovrà in particolare affrontare un problema urbanistico, relativo all'ubicazione e alle dimensioni e forma, nonché ai collegamenti con l'abitato; un problema economico, relativo allo sfruttamento dell'area il più continuo possibile in condizioni ottimali e alla gestione dell'impianto; un problema costruttivo, circa le strutture da impiegare e la relativa organizzazione di cantiere; un problema funzionale, legato ai percorsi interni, alla visibilità, all'orientamento, all'illuminazione ecc. Prescindendo dalla sua destinazione e quindi da quei fattori che saranno propri dello sport cui è destinato, un impianto sportivo presenta delle componenti comuni, che sono: area di gioco; zona per il pubblico (nei soli impianti destinati allo spettacolo); servizi (in due gruppi distinti per il pubblico e per gli atleti). L'area di gioco contiene le istallazioni sportive relative alla specialità e alla categoria cui è destinata; è circondata da una zona di rispetto e non deve essere accessibile da parte del pubblico; la zona per il pubblico può essere costituita da un prato oppure da gradinate e tribune: circonda l'area di gioco (per intero o solo in parte) e ha percorsi indipendenti da quelli degli atleti; i servizi per il pubblico sono formati da biglietterie, reparto autorità, sala stampa, bar e ristorante, servizi audiovisivi, igienico-sanitari e altri ancora propri della specifica destinazione dell'impianto. I servizi per gli atleti comprendono spogliatoi, sale per massaggi, ginnastica, servizi igienici, ambienti per tecnici, uffici, sale attrezzi, variabili con lo sport praticato, ma sempre direttamente comunicanti con l'area di gioco. Un discorso a parte richiedono gli impianti sportivi nelle scuole, in quanto direttamente legati all'età degli allievi: infatti, mentre nella scuola materna il movimento costituisce un gioco, per il quale è sufficiente una sala per attività libere o uno spazio aperto attrezzato, in quella primaria, per l'inizio di una prima attività sportiva collegiale o di gruppo, c'è l'esigenza di piccoli campi per il contemporaneo svolgimento di giochi diversi; nelle scuole superiori occorrono campi regolamentari.

Tecnica: l'evoluzione dell'impiantistica

Fin dal sorgere delle attività sportive, in particolare nella Grecia classica, la preparazione atletica avveniva in ben precise località: ai tempi omerici i giovani si preparavano in semplici spiazzi all'aperto vicino a corsi o specchi d'acqua dove si bagnavano dopo gli esercizi. Vennero successivamente realizzate piste-giardino, provviste di peribolo e poi di palestra, i ginnasi, seguiti dallo stadio e dall'ippodromo, il primo per tutte le gare tranne quelle ippiche, destinate al secondo. In epoca romana si diffusero anche l'anfiteatro e il circo, adibiti a sport cruenti ma anche ad attività atletiche; queste ultime venivano svolte, in forma privata, anche nelle palestre e nelle terme. Tra i più imponenti anfiteatri si ricordano il Circo Massimo del sec. II a. C., sorto tra il Palatino e l'Aventino, lungo 500 m e con una capacità di ben 300.000 posti; e il Colosseo, del sec. I, lungo 188 m, capace di 50.000 posti. Durante il Medioevo gran parte dei centri andò in rovina con il decadere dell'attività agonistica o spettacolare; le manifestazioni folcloristiche e i tornei d'armi tornarono a svolgersi nelle piazze cittadine e nei campi d'arme fuori le mura (per esempio il palio a Siena e il gioco della palla a Firenze). Impianti sportivi ricominciarono a comparire soltanto all'inizio del sec. XIX, quando vennero edificati palestre, padiglioni galleggianti sui fiumi, ippodromi e, più tardi, stadi, velodromi, arene ecc. Sulla tipologia e sullo sviluppo di questi edifici, sulla loro capacità e dislocazione influirono i nuovi interessi sportivi legati anche alla diffusione di vari sport spettacolari (calcio, baseball ecc.). L'affermarsi delle Olimpiadi ha fatto realizzare, nei Paesi dove di volta in volta si sono tenute, impianti sportivi imponenti sia per le sedi d'incontro agonistico sia per ospitare gli atleti e gli accompagnatori (villaggi olimpici). L'interesse del pubblico e l'aumentata motorizzazione hanno creato, inoltre, nuovi problemi urbanistici quali comunicazioni, parcheggi, dislocazione degli impianti ecc.

Medicina dello sport

Branca specialistica della medicina che studia soprattutto la funzione muscolare, che è la più importante ai fini delle molteplici attività sportive e atletiche, ma anche le funzioni respiratoria, circolatoria e naturalmente quella nervosa, che presiede all'attività muscolare e al coordinamento di tutte le azioni implicate nell'esercizio atletico. Oggetto della medicina sportiva, anche se non in senso stretto, sono tutte le alterazioni indotte dall'esercizio sportivo (per esempio, sinovite al gomito dei tennisti, frattura del menisco al ginocchio dei calciatori, frattura del perone degli sciatori, traumi cranici dei pugili). Il compito principale del medico sportivo è quello di assistere l'atleta allo scopo di migliorarne le prestazioni nelle competizioni, mediante allenamenti calibrati e una dieta sempre completa, dal punto di vista calorico, e dell'apporto vitaminico e di sali minerali.

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