stambécco

sm. (pl. -chi) [sec. XIV; dal tedesco Steinbock, propr., capro delle rupi]. Nome di due specie di Artiodattili Bovidi del genere Capra: Capra ibex, tipica delle Alpi e Capra pyrenaica, lo stambecco dei Pirenei. Di forme pesanti e robuste, lo stambecco delle Alpi è lungo sino a 1,40 m e alto al garrese sino a 90 cm; le femmine sono più piccole e assai più leggere. È inconfondibile per le imponenti corna a scimitarra, molto sviluppate nei maschi (anche oltre 1 m di lunghezza), ornate anteriormente da grossi rilievi trasversali. Il manto è di fitto pelo, folto specie in inverno, quando la tinta diventa più bruno-cupa, mentre in estate è grigio-brunastra con sfumature rossastre; le femmine mostrano sempre tinte più chiare e fulve. Frequenta le pendici erbose e rocciose da 2000 a 3500 m e oltre, standosene di solito sopra il limite della vegetazione arborea, anche in inverno, a differenza del camoscio. In inverno cerca riparo dalle tormente a ridosso delle rocce e si ciba di erbe che trova sotto la neve, di licheni, di muschi ecc. Nella buona stagione si nutre delle più varie erbe alpine ed è attivo soprattutto al mattino e alla sera. Rispetto al camoscio, si lascia avvicinare maggiormente dall'uomo e per questo la sua conservazione è in pericolo. Le femmine, i piccoli e i maschi, sino a 3 anni, vivono in branchi separati talora anche numerosi (100 capi). I maschi, specie se anziani, vivono in gruppetti isolati. Durante il periodo della riproduzione, che va da novembre a gennaio, i maschi si esibiscono in spettacolari ma incruente battaglie durante le quali cozzano violentemente con le corna. La gravidanza dura 5 mesi e mezzo, terminati i quali, solitamente a giugno, nascono 1 o più raramente 2 capretti. L'allattamento dura 6 mesi e la vita media anche 20 anni. Lo stambecco, a seguito dell'accanita caccia nel secolo scorso, corse rischio d'estinzione e scomparve da tutte le Alpi, tranne che dal Gran Paradiso, dove poche decine di capi furono salvati dall'istituzione delle Reali riserve di caccia, che nel 1922 furono inglobate nel nuovo Parco Nazionale del Gran Paradiso. Dal massiccio del Gran Paradiso furono prelevati tutti i capi che successivamente vennero reintrodotti in varie zone alpine di diversi stati. Attualmente la specie è in fase di sensibile ripresa ed espansione per opera dell'uomo. Sui Pirenei è diffusa la specie Capra Pyrenaica, affine allo stambecco delle Alpi. In varie parti dell'Eurasia e dell'Africa esistono varie forme affini allo stambecco normalmente descritte come specie ma forse semplici sottospecie del medesimo: Capra vali dell'Etiopia, Capra nubiana dell'Africa orientale, Capra servetzowi del Caucaso, Capra sibirica dell'Asia centrale.

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