strìnga

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sf. [sec. XV; dall'antico tedesco strang, corda, con influsso di stringere].

1) Cordoncino, nastro o anche laccio di cuoio munito per lo più all'estremità di puntali rigidi che consentono l'infilatura negli appositi fori di indumenti o calzature, per allacciarli.

2) In informatica, sequenza di lunghezza finita di simboli, in particolare di caratteri alfanumerici, utilizzata per rappresentare dati con una struttura lineare (per esempio dati anagrafici o la sequenza di nucleotidi in una catena di DNA). Sulle stringhe si può intervenire mediante l'operazione di concatenazione, indicata spesso con •, che costruisce una stringa "s" da due "s1" e "s2", giustapponendo il primo simbolo di "s2" dopo l'ultimo simbolo di "s1". Per esempio la concatenazione delle stringhe "abc" e "def" produce la stringa "abcdef". Una sottostringa s' è una qualsiasi stringa di lunghezza inferiore, tale che tutti gli elementi di s' appaiono in "s" nello stesso ordine. Per esempio, la stringa "abcd" contiene le sottostringhe a, ab, abc, abcd, b, bc, bcd, c, cd, d. Con prefisso di "s" si segnala una qualsiasi sottostringa che inizi con il primo simbolo che appare in "s". Con suffisso di "s" si indica una qualsiasi sottostringa che termini con l'ultimo simbolo che appare in "s". Una particolare stringa è quella nulla, di lunghezza zero, spesso indicata con i simboli λ o ε, che costituisce l'elemento neutro per l'operazione di concatenazione, vale a dire s •_ ε = ε _• s = s. La stringa nulla viene considerata una sottostringa. A seconda del linguaggio di programmazione usato, le stringhe vengono rappresentate come vettori di caratteri, contenenti la sequenza effettiva, terminati con il carattere '0' o preceduti da un'indicazione della lunghezza del vettore stesso.

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