Lessico

sm. [sec. XIII; da tagliare].

1) Azione, operazione del tagliare: il taglio dell'erba, dei capelli; bosco da taglio, ceduo, che si taglia periodicamente; pietre da taglio, che possono essere tagliate e impiegate nell'edilizia; strumenti da taglio, che servono per tagliare; taglio netto, diritto, deciso: troncò il ramo con un taglio netto; spesso in senso fig.: dare un taglio netto (o un taglio) a una questione, a una relazione e simili, risolverla, troncarla in modo definitivo; dagli un taglio!, per invitare bruscamente qualcuno a smettere di parlare, infastidire e simili. Con accezioni specifiche: A) in medicina, sezionamento, incisione, troncatura di un tessuto o di un organo per intervento chirurgico; il risultato dell'intervento. B) Operazione e arte di tagliare i tessuti per confezionare abiti: scuola, maestro di taglio. C) In fotografia, operazione mediante la quale si eliminano, in sede di stampa, le parti non interessanti di un negativo, ingrandendone solo una parte. In cinematografia, operazione mediante la quale, in sede di montaggio, si ricavano le parti dei vari spezzoni di pellicola che s'intendono utilizzare per il montaggio. D) Complesso dei lavori effettuati per aprire una strada, un canale e simili: il taglio dell'istmo di Suez. E) Nella tecnica e in metallurgia, operazione mediante la quale si realizza il sezionamento di materiali per azione di un attrezzo o di un utensile tagliente oppure di una macchina provvista di lama oppure di un'apparecchiatura termica. F) Nella tecnica mineraria, operazione effettuata con macchine adatte per isolare un blocco di minerale da abbattere; nel caso di un blocco di marmo di grandi dimensioni si effettuano due tagli laterali, uno al cielo inclinato sull'orizzonte e uno al piano, che delimitano il cuneo (cala) da asportare per consentire il ribaltamento sul piano di cava. G) In radiotecnica, taglio del quarzo, operazione mediante la quale vengono ricavate da un cristallo di quarzo le lamine di quarzo impiegate quali risuonatori per effetto piezoelettrico. Possono essere operati tagli diversi cui corrispondono differenti caratteristiche secondo le frequenze di lavoro. Per esempio fino a 1 MHz viene generalmente impiegato il taglio a “X” col quale le facce della lamina risultano normali all'asse cristallografico: esso permette una maggiore frequenza di lavoro a parità di spessore della lamina di quarzo. Vengono effettuati inoltre tagli con orientamento particolare rispetto all'asse ottico del cristallo, i quali consentono in genere una maggiore frequenza di oscillazione, una sensibilità più elevata, un basso coefficiente di temperatura e soprattutto minore quantità di frequenze spurie generate con la fondamentale dell'oscillatore a quarzo piezoelettrico.

2) Fig., soppressione, eliminazione di una parte di uno scritto, di un'opera del pensiero, di un testo teatrale per imposizione della censura o per volontà di chi la mette in scena e magari dello stesso autore. Quando il brano tagliato viene ripristinato, si dice che il taglio è “riaperto”.

3) Maniera con cui qualche cosa è stata tagliata; in particolare, lo stile secondo cui un abito è stato tagliato e confezionato: il taglio sportivo di una giacca. Per estensione, non comune, linea, foggia: mobili di taglio barocco.

4) Effetto del tagliare; il segno che rimane; lesione, incisione prodotta da un corpo tagliente: un taglio nella stoffa; un taglio superficiale, profondo. In particolare, ferita prodotta da una lama e simili: mi sono fatto un taglio sul dito. Con precise accezioni specifiche: A) nel linguaggio teatrale, per quanto riguarda architettura e scenotecnica, sono taglio sia (nelle sale di struttura ottocentesca) gli spazi vuoti della graticcia, dove trovano collocazione i rocchetti per manovrare i tiri, sia le aperture-binari che attraversano il palcoscenico e consentono la manovra degli elementi scenici. B) In giornalismo, titolo di un articolo in carattere corsivo che taglia la pagina per interrompere una monotona continuità di impaginazione.

5) La parte che è stata tagliata da un tutto: un taglio di torta. In particolare, la quantità di tessuto necessaria per confezionare un abito: un taglio di stoffa per una giacca; ciascuna delle parti in cui viene tagliata una bestia macellata: il filetto è un taglio molto pregiato; vendere a taglio, tagliando da un tutto la parte richiesta dal cliente.

6) Formato, dimensione, misura: mi servono piastrelle di questo taglio. In particolare, dimensione e valore dei biglietti di banca che possono essere di grosso e di piccolo taglio.

7) La parte sottile e tagliente di una lama, opposta al dorso: falce con taglio affilato; ferire, ferita di taglio, con la parte tagliente di una lama; arma a doppio taglio, che è tagliente da ambedue le parti; fig., azione, argomento che può anche rivolgersi contro chi lo usa, oltre che nuocere ad altri.

8) La parte più stretta, di minor spessore di un oggetto di forma relativamente piatta, come un mattone. In particolare, ciascuna delle superfici laterali (superiore, taglio di testa; inferiore, taglio di piede) opposta al dorso (taglio davanti) del blocco di pagine; generalmente è rifilato con la taglierina; mettere, disporre in taglio, di taglio, per taglio, in modo che si veda la parte più stretta o che l'oggetto appoggi sulla parte più stretta: in uno scaffale i libri sono disposti di taglio; venire, cadere in taglio, a taglio, capitare a proposito, al momento opportuno, detto per lo più di idee, frasi e simili: una citazione che viene proprio in taglio. In marina, vele di taglio, il fiocco, la randa, le vele di straglio, la trinchettina, il controfiocco.

9) Nei giochi della palla, colpo di taglio, il movimento di rotazione impresso alla palla così da falsarne traiettoria e rimbalzo effettuato allo scopo d'ingannare l'avversario: nel calcio si effettua colpendo la palla con la parte esterna del collo del piede; nel tennis eseguendo un movimento obliquo della racchetta che smorza la traiettoria.

10) In borsa, l'importo del valore nominale di un titolo azionario o del debito pubblico indicato sul titolo stesso. Si ha il taglio multiplo se riferito a più titoli; il taglio unitario se a un solo titolo.

11) Nella chimica industriale, operazione di miscelazione tra due o più sostanze senza provocare reazione chimica tra di loro, allo scopo di ottenere un prodotto con caratteristiche intermedie. Ciascuno dei prodotti ottenuti per frazionamento di una miscela entro una colonna di distillazione.

12) Nella tecnologia alimentare, operazione intermedia nella produzione industriale del vino e dell'olio che consiste nel mescolare dei prodotti con caratteristiche differenti. Nel caso del vino il taglio può servire a migliorarne il sapore, l'odore o il grado alcolico; per l'olio il taglio serve per controllare l'acidità, il sapore e il colore del prodotto. Il taglio è anche una delle sofisticazioni più comuni.

13) In elettronica, riguardo alla frequenza, si parla di frequenza di taglio.

14) In geologia, piano di taglio in un corpo roccioso, piano di discontinuità lungo il quale le due parti contigue tendono a scorrere, muovendosi in senso opposto, sollecitate dalla componente tangenziale della forza deformante applicata alla massa rocciosa. Tali piani possono essere orientati variamente ed essere uniti in insiemi più o meno numerosi, vari e complessi in funzione delle caratteristiche della forza applicata, della natura della roccia e delle condizioni ambientali.

15) Nelle costruzioni, sforzo di taglio, sollecitazione semplice che si verifica nella generica sezione di un elemento strutturale quando il sistema delle forze agenti sia riducibile a un'unica forza risultante contenuta nel piano della sezione.

Agraria: silvicoltura

Il taglio, abbattimento totale o parziale di un soprassuolo boschivo, se effettuato razionalmente, rispetta talune norme atte a garantire la riproduzione e il miglioramento del bosco. Si possono avere: taglio raso, su piante coetanee, con rinnovazione artificiale; tagli successivi, che tengono conto dei cicli di riproduzione naturale delle piante, per cui si effettuano selettivamente nello spazio di 10-30 anni: comprendono taglio di preparazione, taglio di rinnovazione e taglio definitivo; taglio saltuario, detto anche a scelta o da dirado, con cui vengono abbattute singole piante giunte a maturazione in una selva tipicamente disetanea. Nei cedui il taglio deve essere effettuato in modo che la superficie esposta della ceppaia sia liscia e inclinata così da evitare ristagno d'acqua che potrebbe favorire il marciume; per le piante giovani si deve preferire l'uso dell'accetta o della scure, per i grossi alberi si può usare anche la sega.

Medicina

Il taglio viene eseguito in condizioni asettiche mediante bisturi manuale, bisturi elettrico o bisturi laser. I tagli vengono eseguiti con le dimensioni e nelle direzioni richieste dallo specifico atto operatorio da attuare; possono quindi essere corti, lunghi, verticali, orizzontali, obliqui, superficiali, profondi ecc. Molto spesso tagli particolari prendono il nome dal chirurgo che li ha ideati (per esempio taglio di Sigault consistente in una sinfisiotomia) o indicano un determinato tipo di intervento chirurgico, come il taglio cesareo.

Metallurgia: generalità

Operazione di sezionamento o troncatura di materiali metallici che viene eseguita per via meccanica o per via termica. Il sezionamento meccanico può essere attuato mediante seghe (a disco, a nastro, a filo), cesoie, trance. L'operazione può avvenire a caldo (per esempio spuntatura di billette, taglio del semilavorato alla lunghezza voluta durante la laminazione a caldo ecc.) oppure a freddo (per esempio taglio delle lamiere). Il sezionamento termico può essere eseguito mediante cannello da taglio oppure al plasma. Il taglio al cannello è possibile solo per quei metalli (come gli acciai comuni) i cui ossidi fondono a temperatura più bassa che non il metallo. Per i metalli con ossidi refrattari si può usare la tecnica della “polvere di ferro”, facendo investire la zona di taglio anche da un soffio di polvere di ferro, che brucia con notevole apporto termico. Il taglio al plasma si avvale come sorgente termica di una “torcia” in cui si genera, per effetto di un flusso gassoso e dell'arco elettrico, un getto di plasma che porta a fusione la zona di taglio. Questa tecnica consente di sezionare qualunque metallo, sia ferroso sia non ferroso; i risultati qualitativi sono eccellenti e i costi elevati possono essere compensati dalla notevole velocità di lavoro. Essenzialmente per la ghisa viene effettuata inoltre la prova di taglio per la determinazione della resistenza a taglio. È realizzata mediante dispositivo a ghigliottina, atto ad assicurare la planarità dell'azione tagliante, costituito da due semicilindri mobili l'uno rispetto all'altro in direzione assiale e attraversati in senso radiale da un foro nel quale alloggia il provino. Assoggettando l'apparecchiatura a cariche crescenti che tendono a far scorrere i due semicilindri l'uno sull'altro, si arriva a tagliare il provino; la resistenza al taglio è data dal rapporto tra il carico massimo e la sezione del provino.

Metallurgia: deformazione

Negli elementi strutturali reali è difficile poter considerare il taglio come sollecitazione isolata (per esempio come nel gambo di un chiodo), essendo in pratica associato ad altre sollecitazioni; infatti la sua presenza su una sezione già determina l'insorgere di un momento flettente nelle sezioni contigue. Sotto l'azione del taglio l'elemento si deforma e i suoi punti subiscono uno scorrimento relativo: la deformazione risulta proporzionale alla forza applicata e il rapporto fra tensione di taglio e deformazione unitaria viene espresso dal modulo di elasticità tangenziale, caratteristico per ogni materiale. L'azione di taglio provoca, però, un doppio scorrimento secondo due piani tra loro normali: infatti l'elemento isolato, per effetto del taglio, tenderebbe a ruotare, ma ne viene impedito dalla presenza di due forze uguali e contrarie che agiscono sui piani orizzontali, ricreando così le condizioni reali in cui si trova la sezione. L'esistenza di questo taglio orizzontale viene inoltre confermata dall'ipotesi di una deformazione originata da una doppia azione di compressione e di trazione lungo le due diagonali, dove queste due azioni possono considerarsi come le risultanti della composizione dei due taglio, verticale e orizzontale. Questa ipotesi di deformazione spiega, inoltre, perché un materiale poco resistente a trazione sia anche poco resistente al taglio, cedendo a 45º per trazione, e spiega quindi perché, nel calcestruzzo armato, sia necessario infittire le staffe e piegare opportunamente i ferri in alcune zone, onde evitare la rottura del calcestruzzo a 45º per la trazione risultante dal taglio. La tensione tangenziale viene analiticamente rappre sentata dall'espressione dove S rappresenta il momento statico di quella parte di sezione compresa tra il lembo estremo e l'asse passante per il punto in esame, rispetto all'asse neutro; b la base della sezione sempre nel punto in esame; T il valore della sollecitazione; I il momento di inerzia della sezione. Nei calcoli pratici è di uso comune l'espressione approssimata con t pari alla distanza tra i baricentri delle due aree divise dall'asse neutro. La distribuzione delle tensioni sarà diversa, quindi, variando i termini dell'espressione, e varierà ancora, a parità di sezione, nel cemento armato per la presenza dell'acciaio. Si dice taglio e flessione la sollecitazione composta nella quale le tensioni tangenziali prodotte dalle due sollecitazioni si sommano algebricamente (se nella stessa direzione) o vettorialmente (se in direzioni opposte). Il lavoro di deformazione al taglio, L, ha espressione analoga a quella delle altre sollecitazioni, salvo per la comparsa di un nuovo coefficiente, il fattore di taglio (χ), di valore sempre maggiore di uno e tanto maggiore quanto più la τ ha distribuzione disuniforme, dipendente quindi dalla forma della sezione. Si ha pertanto dove A è l'area della sezione, l la lunghezza dell'elemento considerato, G il modulo di elasticità tangenziale del materiale, T il valore della sollecitazione.

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