tùffo

Indice

Lessico

sm. [sec. XIV; da tuffare].

1) Atto del tuffare o del tuffarsi: un tuffo in mare; i tuffi dei gabbiani. In particolare, esercizio sportivo che consiste nel gettarsi in acqua da un luogo più o meno elevato, per lo più secondo tecniche e stili particolari: tuffo dal trampolino; gare di tuffi. Per estens., breve bagno, breve immersione in acqua: faccio un tuffo e poi mi asciugo. Fig.: un tuffo nel passato, nei ricordi, il ritornare brevemente con la mente al proprio passato, il rivivere momentaneamente situazioni e sensazioni già vissute.

2) Caduta verso il basso; volo: il tuffo del paracadutista; il tuffo del falco sulla preda; a tuffo, cadendo dall'alto a testa in giù o comunque a piombo. Riferito ad aerei, picchiata. Per estens., il gettarsi di scatto su qualche cosa, slancio; per lo più nelle loc.: buttarsi, lanciarsi, gettarsi a tuffo, con rapidità e avidità, o con grande entusiasmo e piena dedizione. In particolare, nel gioco del calcio, lancio del portiere sul pallone a terra: con un tuffo ha evitato una rete sicura.

3) Repentino aumento dei battiti del cuore dovuto a forte emozione, per lo più nella loc.: un tuffo al cuore.

Sport

La pratica del tuffo ha antichissime origini, ma assunse carattere agonistico e sportivo solo quando il tedesco Johann Guts Muths lo inserì nel programma di educazione fisica, nel 1830, e, nel 1833, organizzò le prime gare di nuoto e tuffi nelle acque del f. Sprea. La sua opera venne continuata particolarmente da due allievi, Karl Ritter e Klummer; quest'ultimo nel 1849, col trattato Nuoto e ginnastica dei salti, codificò per la prima volta gli esercizi del tuffo. La concezione tedesca del tuffo come esercizio ginnico perfezionato in palestra fu in seguito superata dalla scuola americana che nell'esecuzione del tuffo inserì la componente acrobatica, avvalendosi di piattaforme più alte. Il tuffo venne incluso nel programma dei Giochi Olimpici nel 1904 e nel 1912 si assistette anche al primo torneo olimpico femminile. Lo sport dei tuffi è regolato in Italia dalla FIN (Federazione Italiana Nuoto), che aderisce alla Fédération Internationale de Natation Amateur. Lo sport del tuffo prevede, in generale, salti da 1 a 3 m dal trampolino e da 5 a 10 m dalla piattaforma; la regolamentazione olimpica stabilisce tuffo dal trampolino di 3 m e dalla piattaforma di 10 m. Il tuffo si divide in tre parti: partenza (con o senza rincorsa e distacco), volo, entrata in acqua. Durante il volo, la posizione del corpo può essere: tesa (il corpo non si flette, gli arti inferiori sono uniti e in linea con questi, i piedi distesi), carpiata (il corpo flesso in avanti a formare un angolo con gli arti inferiori tesi), raggruppata (il corpo tutto flesso in avanti con gli arti inferiori raccolti e uniti e i piedi distesi), avvitata (col corpo che ruota secondo l'asse verticale). L'entrata in acqua deve avvenire perpendicolarmente, o quasi, con il corpo perfettamente teso e con i piedi uniti e distesi. I tuffi possono essere effettuati in avanti (con la fronte rivolta all'acqua) o all'indietro (con la fronte rivolta al trampolino) e con o senza rincorsa. Il tuffatore può inoltre lasciarsi cadere in acqua mentre il corpo poggia sulle braccia al bordo della piattaforma (tuffo alla verticale) e può finire in acqua col corpo e con i piedi (le braccia saranno comunque, sempre, aderenti al corpo in modo da offrire la minore resistenza all'acqua). Nelle gare dal trampolino sono obbligatori 5 tipi di tuffi: ordinario in avanti, ordinario indietro, rovesciato, ritornato e mezzo avvitamento in avanti (altri 5 tuffi sono scelti dal concorrente). Dalla piattaforma quelli femminili sono 4 obbligatori e 3 liberi; quelli maschili sono 6 liberi con coefficiente di difficoltà e 4 liberi senza limitazioni del coefficiente. La giuria è formata da un giudice arbitro addetto al controllo dell'esecuzione del tuffo che viene valutato da cinque giudici i quali assegnano il punteggio per ogni tuffo.

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