tafarìsmo

(o rastafarismo), sm. Movimento religioso, propugnante la liberazione e il trionfo della razza nera, sorto in Giamaica come sviluppo di un movimento africanista fondato da Marcus Garvey. Il nome deriva dal ras Tafari – ossia il negus d'Etiopia Ḥāylasellāsē, deposto dagli Italiani nel 1936 – preso simbolo divino delle ingiustizie subite dagli Africani e delle loro possibilità di riscossa. Il tutto seguendo la falsariga della propaganda antifascista americana esaltante la figura di ras Tafari e quindi la sua rivincita, quando, con la sconfitta dell'Italia, riebbe il trono d'Etiopia. I fondamenti dottrinari del tafarismo sono costituiti da una reinterpretazione in chiave nera della religione veterotestamentaria (il popolo nero è la reincarnazione dell'antico Israele) e da una cosmologia mitica per cui Giamaica è l'Inferno e l'Etiopia è il paradiso. Le funzioni religiose, per lo più tenute sulla strada sotto una bandiera rosso-oro-verde e una fotografia di Ḥāylasellāsē, comprendono recitazioni e prediche. Le recitazioni hanno forma di dialogo tra un corifeo e il coro e formulano i principi dottrinari del tafarismo; le prediche aggiornano i fedeli sulle vittorie africaniste, come per esempio la rivolta dei Mau Mau nel Kenya. Il tafarismo sopravvive oggi soprattutto a Kingston.

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