termitàio

sm. [sec. XIX; da tèrmite]. Il nido delle termiti. Possono essere costruiti sotto, all'interno o sopra il suolo sul quale raggiungono anche i 5-6 m di altezza, come nel caso di quelli del genere Macrotermes; esistono termitai edificati nel legno putrescente o su alberi. Sono costruiti con legno digerito, oppure terra e sabbia, mescolati con saliva ed escrementi, e comprendono generalmente una cavità, spesso centrale, per la coppia reale (camera nuziale), camere di incubazione, nicchie per le provviste, “giardini” per la coltivazione di particolari specie di funghi, gallerie per lo scambio gassoso per filtrazioni attraverso le pareti esterne. Il termitaio, infatti, non comunica con l'esterno al fine di mantenere condizioni climatiche stabili, con umidità sempre superiore al 50% e assenza di luce: per la sciamatura o per l'uscita alla ricerca del cibo vengono praticati dei fori che poi vengono rinchiusi. I termitai più complessi sono probabilmente quelli costruiti sotto terra dalle termiti del genere Apicotermes; ciascun termitaio consta di una serie di formazioni ovoidali interconnesse da gallerie e divise internamente, in numerosi piani, da lamine trasversali sostenute da pilastri verticali; un condotto principale centrale, e gallerie circolari scavate nello spessore della parete esterna al livello di ciascun piano, permettono agli abitanti di spostarsi per tutto il termitaio.

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