testosteróne

sm. [sec. XX; da test (icolo)+ster(oide)+-one (1)]. Ormoneandrogeno secreto dalle cellule interstiziali del testicolo. Chimicamente è uno steroide a 19 atomi di carbonio, con due funzioni ossigenate in C₃ e in C₁7. La biosintesi del testosterone avviene nelle cellule testicolari di Leydig e, in piccola misura, nella corteccia surrenale e nell'ovaio, a partire dal colesterolo. L'ormone circola nel sangue in parte libero, in parte legato a proteine; le sue concentrazioni ematiche sono molto basse: 0,6 μg% nel maschio, 0,1 μg% nella femmina. Questi valori, che rappresentano i livelli massimi raggiunti all'età di ca. 30 anni, diminuiscono progressivamente con il passare degli anni. Gli effetti fisiologici del testosterone sono numerosi. L'ormone è necessario per una spermatogenesi normale, per lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari maschili e per lo sviluppo, durante la pubertà, dell'apparato sessuale. Il testosterone agisce inoltre in senso anabolizzante sul metabolismo proteico, specie a livello dei muscoli, stimola la crescita delle ossa e accelera la saldatura delle cartilagini epifisarie; inibisce, infine, la secrezione di ormone luteostimolante (LH) da parte dell'ipofisi, effetto molto importante per i meccanismi di regolazione dell'attività testicolare. L'attività del testicolo è infatti in stretta relazione con quella dell'ipofisi. L'ormone luteostimolante secreto dall'ipofisi stimola le cellule di Leydig a secernere androgeni; d'altra parte, il testosterone a piccole dosi stimola la secrezione ipofisaria di LH e a forti dosi la inibisce. Il testosterone viene adoperato in terapia nell'insufficienza testicolare primitiva o secondaria (cioè dovuta a carenza di gonadotropine ipofisarie), nella cirrosi epatica per bilanciare l'aumento della concentrazione ematica degli estrogeni e prevenire quindi la femminilizzazione, nel carcinoma della mammella, per rallentare lo sviluppo di metastasi ossee, nella malattia fibrocistica della mammella e in alcuni casi di anemia dovuta a insufficienza midollare. Benché sia bene assorbito dall'intestino, il testosterone non può essere somministrato per bocca, venendo totalmente inattivato dal fegato prima di giungere nel circolo generale. Pertanto viene adoperato in compressine a innesto sottocutaneo applicate a intervalli di 6 mesi ca., oppure in fiale iniettabili, sotto forma di testosterone propionato o enantato.

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