tràffico

Indice

Lessico

sm. (pl. -ci, ant. -chi) [sec. XIV; da trafficare].

1) L'attività del trafficare; commercio: il traffico delle spezie; riferito per lo più a commerci illeciti e disonesti: traffico di armi, di droga, di schiavi.

2) Il movimento complessivo di veicoli, merci e passeggeri in relazione a un certo luogo, via di comunicazione o periodo di tempo; quindi, secondo i vari mezzi di trasporto: traffico portuale, aereo, ferroviario, automobilistico, autostradale ecc.

3) Per estensione, il movimento di persone e veicoli in una città o in una singola zona urbana: il traffico delle metropoli si fa sempre più caotico; chiusura al traffico degli autoveicoli nei centri storici. Anche l'insieme dei messaggi trasmessi secondo un dato sistema di comunicazione: traffico postale, radiofonico; traffico telefonico.

Diritto

La legge vieta il traffico di armi punendo colui che senza licenza fabbrica o introduce armi nello stato o pone in vendita armi da guerra. Anche il traffico delle merci di contrabbando viene sanzionato variamente dalla legge secondo il tipo delle merci contrabbandate e il luogo dove il contrabbando è avvenuto.

Trasporti

Il traffico viene individuato in rapporto al mezzo (aeroplano, nave, treno, autoveicolo, cicloveicolo, pedone ecc.) oppure al sistema di trasporto (per esempio, traffico su strada, traffico su rotaie ecc.) e viene valutato in base al rapporto fra due grandezze (per esempio, passeggeri-chilometro, veicoli-ora ecc.) scelte secondo l'importanza dell'elemento che si vuol far risultare o si vuol definire. Tali valutazioni hanno importanza sia dal punto di vista economico (al fine di stabilire il volume dei traffici settoriali, specializzati, nazionali ecc., e quindi la loro importanza e le scelte socioeconomiche che implica) sia da quello tecnico. In questo secondo caso, in base al traffico si dimensionano le linee, le strutture e infrastrutture necessarie al servizio, il tipo e la qualità-quantità dei mezzi, la selettività delle merci, il flusso dei passeggeri ecc., e si definiscono le norme generali (nazionali e internazionali) e particolari per ogni settore di competenza. Allo scopo, ogni settore di traffico è controllato da enti che lo disciplinano; in particolare i traffici ferroviario, marittimo e aereo sottostanno a precise disposizioni riguardanti sia la tipologia e la funzionalità dei mezzi sia la loro circolazione, ciò al fine di migliorare il rendimento del servizio e di evitare incidenti quasi sempre catastrofici. Per esempio, nel caso del traffico aereo sono particolarmente sviluppati l'assistenza al volo, la disciplina degli aeromobili in volo (che debbono, per esempio, viaggiare entro precisi corridoi aerei o aerovie) e il traffico aeroportuale (cioè la successione degli atterraggi e degli involi, dello spostamento dei veicoli, del transito, arrivo, partenza di merci e passeggeri) che, per veicoli viaggianti a velocità assai elevate, presentano seri problemi di coordinamento e di tempestività per evitare intralci e disastri.

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