traspòrto

Indice

Lessico

sm. [sec. XIV; da trasportare].

1) Azione del trasportare, del portare oggetti o persone da un luogo a un altro: il trasporto delle merci; mezzo di trasporto, qualunque veicolo usato per trasportare persone o cose; Ministero dei trasporti, quello che cura il funzionamento dei servizi ferroviari, marittimi, aerei e degli altri trasporti pubblici. In particolare, trasferimento di una salma al cimitero: il trasporto avverrà nel pomeriggio. Per estensione, la spesa occorrente per trasportare qualche cosa: il trasporto è a carico del compratore.

2) Fig., impulso, impeto: un trasporto d'ira, di gioia improvvisa. In particolare, slancio affettivo, entusiasmo improvviso per qualcuno o qualche cosa: lo abbracciò con trasporto.

3) Nell'ambito dei processi erosivi, fase nella quale i materiali subiscono uno spostamento a opera dei vari agenti geomorfologici esogeni. L'azione di trasporto del materiale coinvolto, ossia del carico, può avvenire, secondo il mezzo e l'agente di trasporto, in soluzione, in sospensione, per saltazione, per rotolamento, per strisciamento, per flottazione o mediante l'azione combinata di due o più delle modalità precedenti. Per quanto concerne l'attività di trasporto dei corsi d'acqua, vedi fiume.

4) Nella stampa, qualsiasi operazione per trasferire l'immagine da una forma originale su di un supporto intermedio (come nell'offset) o su di un altro definitivo, come nel trasporto da forme litografiche su lastre metalliche; il più diffuso è oggi il fototrasporto.

5) Nella scherma, l'azione di passaggio da un legamento a un altro mentre si mantiene il contatto fra le due lame.

6) In musica, operazione consistente nel trasferire una composizione dalla tonalità originale ad altra superiore o inferiore. È normale negli strumenti cosiddetti traspositori (clarinetto, corno, corno inglese, tromba ecc.) nei quali il suono d'effetto è diverso da quello notato.

7) In matematica, nello studio dei vettori, il trasporto di un vettore applicato è lo spostamento del punto di applicazione del vettore lungo la sua retta di applicazione.

8) In fisica dei neutroni, la teoria del trasporto calcola i parametri fisici caratteristici di un flusso di neutroni che attraversa una sostanza in cui sono note le sezioni d'urto di diffusione e di assorbimento degli stessi, come la dipendenza della densità dei neutroni dalla posizione.

9) In logistica, l'operazione mediante la quale mezzi di locomozione – terrestri (ferrovie, automezzi), navali o aerei – trasferiscono da un luogo all'altro personale, materiali o quadrupedi, effettuando una contemporanea operazione di movimento.

10) In biologia, trasporto di membrana è il passaggio di una sostanza attraverso una membrana biologica.

11) In etologia, il comportamento di trasporto è conosciuto sia negli uccelli che nidificano sia nei mammiferi predatori che spostano le prede in un luogo tranquillo prima di consumarle. Negli uccelli appare spesso molto stereotipato. I cuccioli di molti predatori effettuano il trasporto di oggetti svariati come gioco.

Diritto

È un contratto che obbliga il vettore a trasferire persone o cose da un luogo a un altro. Il contratto di trasporto rientra nella categoria della locatio operis; il trasporto di persone o cose può avvenire per terra, per acqua o per aria. Il trasporto è comunemente inteso come pubblico servizio che lo Stato esercita attraverso un proprio apparato o dà in concessione a imprese private; i concessionari sono obbligati ad accettare le richieste di trasporto compatibili con i mezzi ordinari dell'impresa, secondo le condizioni generali stabilite nell'atto di concessione; in caso di più richieste simultanee deve essere preferita quella di percorso maggiore. Nel trasporto di cose, queste vengono affidate al vettore, che è responsabile della loro custodia durante il trasporto; nel trasporto di persone, manca logicamente l'affidamento, anzi le persone stesse devono cooperare con il vettore per evitare danni. I bagagli che il viaggiatore porta con sé non formano oggetto di affidamento al vettore, che non ha obbligo di custodia. Nel trasporto di persone il vettore ha, però, insieme all'obbligo del trasporto, la responsabilità per il ritardo e per l'incolumità del viaggiatore stesso in caso di sinistri; egli perciò deve poter dimostrare di aver adottato tutte le cautele idonee a evitare il danno.

Economia

Il fine perseguito dal trasporto, attività economica avente per oggetto il trasferimento nello spazio di beni e di persone, è l'incremento di valore per i primi, la soddisfazione di un bisogno per i secondi. L'analisi dei problemi economici connessi al trasporto (offerta e domanda del servizio, struttura dei costi ecc.) è oggetto dell'economia dei trasporti, disciplina che è andata progressivamente staccandosi dall'economia politica fino ad assumere fisionomia autonoma: essa infatti comprende sia l'“economia politica” dei trasporti sia la “politica economica” dei trasporti. Questo è avvenuto per due ordini principali di motivi così riassumibili: nel settore dei trasporti gli interessi generali della collettività sono strettamente correlati con gli interessi particolari degli esercenti e degli utenti dei servizi; nel trasporto lo Stato non è soltanto premessa e condizionatore delle scelte private ma anche a volta a volta utente, esercente ed erogatore di mezzi finanziari. L'importanza dei trasporti ai fini dello sviluppo del commercio, sia interno sia internazionale, e del progresso economico in generale, è storicamente documentata e ampiamente analizzata nella dottrina. Come ricorda Santoro, è il miglioramento dei mezzi di trasporto, in senso tecnico e organizzativo, che ha permesso una maggiore specializzazione della produzione nei vari Paesi e nelle diverse regioni di uno stesso Paese favorendo l'integrazione economica delle varie zone; che ha permesso la progressiva eliminazione delle rendite di posizione di cui godevano i produttori vicini ai mercati di consumo e, quindi, l'ampliamento delle zone di possibile concorrenza e la diminuzione del prezzo di vendita dei beni; che ha contribuito a modificare la localizzazione delle unità produttive (da ricordare, in proposito, l'importanza che un adeguato sistema di trasporto viene ad assumere ai fini dello sviluppo delle aree arretrate); che, infine, ha consentito la valorizzazione dello spazio e la mobilità della popolazione. In economia dei trasporti e in geografia economica, ciclo di trasporti è l'insieme degli eventi che costituiscono l'intera operazione del trasporto di merci, a prescindere dalle modalità e dai vettori impiegati. L'attenzione riservata al ciclo di trasporto, tuttavia, si è accentuata in conseguenza dell'adozione sempre più ampia di procedure di unitizzazione dei trasporti che hanno profondamente riformato l'intero settore. Nel caso dei trasporti unitizzati, il ciclo di trasporto trova i suoi punti focali non tanto nei vettori impiegati (trasporti unimodali, multimodali o combinati), quanto nei momenti di passaggio dal trasporto convenzionale a quello unitizzato e, come già nel trasporto convenzionale ma con un'incidenza tutta diversa, nei punti di rottura di carico (interruzioni, cioè, del ciclo di trasporto).

Biologia

Gli organismi viventi sono soggetti a un continuo ricambio, e questo presuppone un passaggio di sostanze dall'ambiente esterno a quello interno, e viceversa. Si osserva un trasporto passivo, o diffusione, quando una sostanza si distribuisce tra due compartimenti all'equilibrio, cioè fino a quando la concentrazione nei due ambienti si eguaglia. È un fenomeno che non richiede energia. Vengono trasportati con questo meccanismo composti neutri, sostanze liposolubili o fornite di un trasportatore. A volte il raggiungimento dell'equilibrio avviene a un velocità molto elevata, pur non essendo necessaria energia. Le sostanze che entrano nella cellula così velocemente sono per esempio l'urea, alcuni amminoacidi, il glicerolo. Questo tipo di trasporto viene detto passivo facilitato. Invece gli ioni, il glucosio, l'acqua entrano nella cellula anche controgradiente, cioè passando da una concentrazione minore esterna a una maggiore interna. Tale trasporto, detto trasporto attivo, richiede energia e avviene in genere per mezzo di una pompa o di un canale specifico. Per esempio nel caso del sodio, esiste una pompa che scambia il sodio che entra con del potassio che esce; questo serve a mantenere costante la forza ionica all'interno della cellula. Il calcio e il cloro invece passano all'interno attraverso dei canali, la cui apertura e chiusura sono regolate da ormoni e dalla concentrazione degli ioni stessi all'interno della cellula. La membrana cellulare, cioè la struttura fisica che realizza la separazione del citoplasma dall'ambiente esterno, regola anche gli scambi tra questi distretti. Tale proprietà viene detta permeabilità e, poiché la membrana esercita una selezione sulle sostanze permettendo ad alcune di attraversarla ed escludendone altre, si parla di permeabilità selettiva. Attraversano la membrana alcuni ioni (Na, K, Ca, Cl, Mg ecc.), l'acqua, piccole molecole quali glucosio, acidi grassi, amminoacidi, prodotti del catabolismo cellulare e anche alcune proteine. Il trasporto attraverso le membrane cellulari può avvenire passivamente, cioè senza consumo di energia, o attivamente, cioè con dispendio energetico. Il trasporto passivo, o diffusione, avviene grazie a una differenza di concentrazione o di potenziale elettrico tra l'interno e l'esterno della membrana cellulare e tende a eguagliare le differenze esistenti; tale processo porta da uno stato di più alta energia a uno di minor livello energetico. La velocità di diffusione è tanto maggiore quanto maggiore è la differenza di concentrazione o di carica elettrica tra i due distretti. Il passaggio di sostanze idrosolubili per diffusione avviene lentamente ed è dovuto alla presenza di piccoli pori nello strato lipidico della membrana cellulare delimitati da una proteina di trasporto che costituisce un canale, mentre assai più veloce è la diffusione di sostanze liposolubili, come gli anestetici, che possono solubilizzarsi nei lipidi della membrana. Un altro tipo di trasporto passivo, detto mediato o a diffusione facilitata, avviene grazie alla presenza nella membrana di una proteina trasportatrice (o carrier) che forma un complesso con la sostanza da trasportare. Il carrier oscilla fra la superficie esterna della membrana, dove lega la sostanza, e la superficie interna, dove la rilascia. Dato il piccolo spessore della membrana, l'oscillazione del carrier non è necessariamente grande e può essere dovuta alla semplice agitazione termica o a una deformazione molecolare causata dalla formazione del complesso. Questo meccanismo può spiegare il rapido trasporto dall'esterno all'interno (o viceversa) attraverso la membrana lipidica di quelle sostanze che sono insolubili nei grassi. Oltre alla diffusione passiva di molecole neutre e di ioni attraverso le membrane, la permeabilità cellulare presuppone una serie di meccanismi il cui funzionamento richiede consumo di energia metabolica e che costituiscono il trasporto attivo. Questo meccanismo serve a creare e a mantenere un gradiente di concentrazione attraverso la membrana; favorisce sia l'ingresso e l'accumulo nelle cellule di quelle sostanze che possono trovarsi in concentrazioni relativamente basse nell'ambiente esterno, sia la fuoriuscita e l'eliminazione dei metaboliti di rifiuto e delle sostanze dannose. Il trasporto attivo ha un ruolo nel mantenimento del potenziale di membrana, dovuto all'ineguale distribuzione ionica all'interno e all'esterno della cellula e probabilmente mantiene anche invariato il volume cellulare. Anche il trasporto attivo richiede l'intervento di una proteina carrier che lega la sostanza da un lato della membrana e la rilascia sul lato opposto. In questo caso la formazione del complesso e il rilascio della sostanza sono conseguenza di reazioni chimiche che richiedono energia, prima per aumentare l'affinità del carrier verso la sostanza e legarla, poi per favorirne il rilascio e ricominciare il ciclo. Si distinguono due sistemi di trasporto attivo: nel primo sistema, detto trasporto attivo primario, l'energia necessaria è fornita direttamente dal sistema di trasporto stesso, e deriva dalla scissione dell'ATP o da alcuni sistemi di ossido-riduzione come quelli che si trovano nei cloroplasti e nei mitocondri. Nel secondo sistema, detto trasporto attivo secondario, il movimento contro gradiente di una sostanza è dovuto ed è accoppiato al movimento di un'altra sostanza lungo il suo gradiente di potenziale elettrochimico. L'esempio più importante di trasporto attivo primario è dato dalla pompa del sodio: il contenuto ionico delle cellule viventi differisce considerevolmente da quello del mezzo liquido esterno e le differenze più rilevanti riguardano gli ioni Na+ e K+: il contenuto endocellulare di potassio è elevato mentre è basso quello del sodio; il contrario si riscontra nel liquido extracellulare. Per mantenere questa ineguale ripartizione ionica la cellula deve richiamare K+ dall'esterno ed eliminare Na+ dall'interno, contro un gradiente di concentrazione e contro un gradiente elettrochimico. L'energia necessaria per il trasporto attivo degli ioni Na+ e K+ deriva dall'idrolisi dell'ATP a opera dell'enzima adenosintrifosfatasi (ATP-asi ) Na-K dipendente, che si trova associato a sua volta a una proteina carrier capace di legarsi allo ione da un lato della membrana, di trasportarlo attraverso di essa e rilasciarlo sull'altro versante. La pompa del sodio è di fondamentale importanza in molti processi fisiologici, in quanto è alla base dell'eccitamento, dell'insorgenza e della conduzione dell'impulso nervoso; entra in numerosi altri processi, quali la secrezione ghiandolare, l'escrezione renale, l'assorbimento intestinale e il mantenimento dell'equilibrio osmotico ed elettrolitico in tutte le cellule di tutti i tessuti. Nel trasporto attivo secondario il passaggio di una sostanza contro gradiente avviene insieme a un trasporto attivo primario che ottiene energia dal sistema ATP-ATP-asi; l'esempio più tipico e meglio conosciuto è il trasporto degli amminoacidi e degli zuccheri, che è strettamente dipendente da una bassa concentrazione endocellulare di sodio. Tale meccanismo opera, per esempio, nel processo di assorbimento intestinale. Tutti i complessi proteici deputati al trasporto attivo sono localizzati sulle membrane cellulari. Nei meccanismi di trasporto rientrano anche i processi di pinocitosi e fagocitosi, che implicano profonde modificazioni della membrana e quindi risultano morfologicamente evidenti. Nella pinocitosi, invaginazioni della membrana cellulare inglobano piccoli volumi del liquido esterno che viene rilasciato nel citoplasma come insieme di macromolecole che altrimenti non avrebbero mai attraversato la membrana. Nella fagocitosi, invece, la cellula riesce a inglobare mediante evaginazioni della membrana particelle solide come batteri o grossi aggregati molecolari e a trasportarli all'interno. La pinocitosi e la fagocitosi sono due aspetti dello stesso meccanismo e differiscono solo per la natura del materiale ingerito; invaginazioni ed evaginazioni presuppongono infatti entrambe modificazioni chimiche e fisiche della membrana plasmatica accompagnate da demolizione e sintesi del materiale che costituisce la membrana stessa.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora