Lessico

sf. [sec. XIV; dal latino urna].

1) Nell'antichità, vaso di terracotta o di altro materiale di uso vario. In particolare: urna cineraria, il vaso in cui si custodivano le ceneri dei defunti. Per estensione, poetico, sepolcro, tomba: “dentro l'urne / confortate di pianto” (U. Foscolo).

2) Cassetta, con apertura nella parte superiore, in cui si depongono le schede di una votazione o da cui si estraggono i numeri di una lotteria: andare alle urne, votare; il responso delle urne, l'esito di una votazione.

3) In botanica, sin. di teca.

4) In biologia, piccoli e peculiari organi pluricellulari che nei Sipunculidi e in alcuni EchinodermiOloturoidei partecipano all'escrezione.

Storia

Nei tempi preistorici l'urna è più propriamente il recipiente destinato a raccogliere i resti ossei umani (urna cineraria) nei riti funebri a cremazione; tale usanza ebbe particolare diffusione nell'Europa centrale, dove sorsero vaste necropoli (campi d'urne) a iniziare dalla tarda Età del Bronzo fino all'Età del Ferro avanzata. Di norma decorate con motivi geometrici a incisione o a stampiglia, le urne fittili furono in molti casi sostituite con urne di bronzo, di forma tronco-conica (situle) o cilindrica (ciste) spesso ornata a sbalzo o a punzone. Nell'Etruria arcaica è comune l'urna a protome (detta anche canopo), ma elementi antropomorfi si hanno già nell'Età del Bronzo finale anche in altre aree europee. L'urna a capanna o a casa, di origine antichissima, è diffusa in Italia nella civiltà laziale. Simili a piccoli sarcofagi sono le urnette etrusche di età ellenistica, ornate da scene a rilievo sul corpo e con coperchi su cui è sdraiata la figura del defunto. L'urna cineraria romana è spesso decorata con motivi ornamentali o simbolici e con una tabella col nome del defunto. Col cristianesimo l'uso della cremazione fu abbandonato, tuttavia le urne continuarono a essere ornamenti simbolici dei sepolcri o destinate a conservare le reliquie dei defunti.

Biologia

Le urne dei Sipunculidi sono piccoli ammassi cellulari dall'aspetto di una coppa ricoperta da una cellula ciliata aderenti internamente alla parete del celoma o liberamente mobili in esso; hanno la funzione di raccogliere dal liquido celomatico scorie cataboliche che, le urne libere, possono scaricare attraverso i nefridi. Negli Oloturoidei le urne, proprie dell'ordine Apodi, sono fisse e talvolta raggruppate presso i mesenteri, hanno la parete interna ciliata e raccolgono celomociti carichi di escreti, che poi aiutano ad attraversare la parete celomatica.

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