vélo

Indice

sm. [sec. XIV; latino velum].

1) Tessuto finissimo e trasparente di seta o cotone: velo liscio, ricamato; camicetta di velo.

2) Taglio, drappo di tale tessuto o anche di altra stoffa usato per coprire, riparare o sottrarre alla vista qualche cosa, specialmente nell'abbigliamento femminile (in particolare quello per coprire il capo, di varie dimensioni, stoffe e colori usato fin dalla più remota antichità e diffuso soprattutto nel Medioevo) o con speciali funzioni liturgiche e simboliche: mettere alla finestra una cortina di velo per proteggersi dalle mosche;velo da sposa, bianco; velo da lutto, nero; “sovra candido vel cinta d'uliva / donna m'apparve” (Dante); il velo del tempio, presso gli antichi Ebrei quello che separava il luogo in cui era l'Arca dal resto del tempio; velo del calice, pezzo di stoffa, dello stesso colore della pianeta del giorno, che ricopre il calice all'inizio e alla fine della messa; velo umerale, indumento sacro (di colore bianco o rosso) portato dal sacerdote sulle spalle, come segno di rispetto, per trasportare il Santissimo Sacramento e nelle benedizioni con le speci eucaristiche o con la reliquia della Santa Croce. Velo religioso, quello che portano sul capo le monache, da cui la loc.: prendere il velo, farsi monaca.

3) Per estensione, lett., tutto ciò che, coprendo o avvolgendo, possa togliere qualche cosa allo sguardo: il velo della nebbia; l'edificio era nascosto da un velo di fumo; talora fig.: nei suoi occhi c'era un velo di tristezza. Anche protezione, riparo: le fronde facevano velo alla capanna. In particolare, nella pallacanestro, l'azione di un giocatore che contrasta un avversario, pur senza giungere a un contatto personale, per agevolare l'azione di un compagno di squadra controllato dallo stesso avversario.

4) Strato molto sottile che ricopre diffusamente una superficie: c'è un velo d'olio sulla padella; spargere un velo di zucchero vanigliato sulla torta.

5) Fig., ciò che impedisce di rendersi conto della realtà nascondendo o alterando; schermo ideale: spesso la passione fa velo alla ragione; il velo dell'ignoranza, della superstizione; stendere un velo su qualche cosa, dimenticarla, cessare di occuparsene. Anche apparenza ingannevole, finzione: nascondere i vizi sotto un velo di onestà. Poetico, il corpo, in quanto racchiude e nasconde l'anima: il velo mortale.

6) In anatomia, velo pendulo, lo stesso che palato molle.

7) In zoologia: A) duplicatura ectodermica del margine ombrellare delle idromeduse, detta anche craspedon. B) Espansione ciliata del corpo della larva veliger. C) Formazione laminare semplice o doppia della volta faringea dei Ciclostomi (Missinoidi e ammoceti), nei quali determina la corrente respiratoria. D) Ciascuna delle formazioni laminari trasversali del pavimento e della volta faringea, dette rispettivamente velo ventrale e velo dorsale, che, provocando vortici, concorrono alla separazione delle particelle di cibo dall'acqua nell'alimentazione filtratoria dei girini di numerosi anfibi anuri.

8) In botanica, involucro membranoso che nei Funghi appartenenti alla divisione Basidiomiceti avvolge il corpo fruttifero nei primi stadi di vita. I residui di esso con la crescita del carpoforo possono formare una volva basale e le decorazioni sul cappello (squamosità di varie forme e dimensioni). Si distingue anche un velo parziale, che protegge la zona fertile del fungo e che si estende dal margine dal cappello al gambo e i cui residui possono originare la cortina l'anello.

9) In fotografia, annerimento uniforme dell'emulsione sensibile dovuto allo sviluppo dei cristalli di alogenuro non esposti. Può essere dovuto a uno sviluppo troppo lungo o effettuato a temperatura elevata o con un bagno esaurito, all'impiego di una luce di sicurezza non del tutto inattinica o a infiltrazioni di luce avvenute prima o dopo l'esposizione. Sono particolarmente soggetti al velo i materiali sensibili vecchi o non ben conservati.