vìsto

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agg. e sm. [sec. XIV; pp. di vedere].

1) Agg., lo stesso, ma più comune, che veduto: visto come stanno le cose, rinuncio a partire; in particolare: ben visto, mal visto, di persona che gode stima e rispetto oppure considerata con antipatia e diffidenza; nella loc. visto che, dal momento che, poiché, considerato che: visto che siete d'accordo, firmate.

2) Sm., firma, sigla con cui si conferma di aver letto uno scritto e di approvarlo: apporre il visto. § In diritto amministrativo è l'atto ricognitivo (a carattere strumentale) con cui si esercita un controllo di legittimità su altri atti amministrativi. Il più rilevante è il visto della Corte dei Conti sugli atti del governo e di altri organi decentrati, onde accertarne la rispondenza alle leggi, in particolare di bilancio. Il visto ne è condizione di efficacia; la Corte appone il visto con riserva qualora consideri il provvedimento del governo illegittimo e il governo insista per la registrazione. Da ricordare anche il visto del prefetto su alcuni contratti degli enti locali, avente funzione di controllo di merito, e il visto del Pubblico Ministero sulle sentenze emesse dal giudice penale e su alcuni provvedimenti del giudice civile. § Con il terminevisto si indica il documento di cui deve essere provvisto un passaporto o un documento d'identità se il paese ospitante lo richiede.

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