videodànza

sf. [video+danza]. Il termine ha preso a designare, a partire dagli anni Ottanta, un genere artistico nel quale si fondono la danza, come linguaggio tecnico e come soggetto visivo, e la ripresa video, come mezzo tecnico di comunicazione artistica. Pioniere degli esperimenti di videodanza è stato, fin dagli anni Settanta, Merce Cunningham, che ha stabilito per primo alcune coordinate tecnico-stilistiche di riferimento. Cunningham ha sottolineato come le tradizionali categorie di tempo e di spazio, nelle quali la coreografia si inscrive vengano radicalmente modificate dall'uso del video, e ha affermato la conseguente necessità di pensare la danza direttamente in funzione della ripresa video. Dopo un periodo di attività relativamente scarsa, per gli alti costi dei materiali e delle riprese, la videodanza ha vissuto un vero e proprio boom in Europa, in America e in Giappone fra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta. La videodanza è oggi un genere artistico a sé stante (da non confondersi con la produzione, sempre più diffusa, di riprese video a fini di documentazione e archiviazione della coreografia), con un proprio piccolo mercato di intenditori e competizioni internazionali che aiutano il pubblico a selezionare gli artisti emergenti (a Parigi “Videodanse”, a Napoli “Il coreografo elettronico”).

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