Uxmal

piramide-indovino-uxmal

Nelle antiche cronache del Chilam Baalam Uxmal viene descritta come una città ricca e fiorente, capoluogo religioso e amministrativo dei Maya dello Yucatán, che abitavano nelle terre collinose di Puuc, nome che designa anche il particolare stile architettonico di quella regione. L’edificio piú maestoso di Uxmal è la Piramide dell’Indovino, costruita in forma semi-ellittica in stile puuc-chenes: si possono riconoscere cinque fasi di sovrapposizioni architettoniche, a iniziare dal tempio piú antico che risale al VI secolo d.C. ed è decorato con numerose maschere del dio Chaac, fino al primo Periodo Postclassico, quando la città venne occupata intorno al 1000 d.C. dalla dinastia degli Xiú, una popolazione di lontana origine maya che introdusse nuovi culti e nuove politiche. Nella struttura inferiore della piramide venne scoperta la cosiddetta Regina di Uxmal, una scultura che raffigura il volto tatuato di un sacerdote che emerge dalla bocca di un serpente.

Tutta l’architettura di Uxmal denota l’altissimo grado di perfezione raggiunto dagli intagliatori maya nell’arte della lavorazione della pietra. Lo dimostra anche il Palazzo del Governatore, un edificio lungo quasi 100 metri che sorge sopra una vasta piattaforma a gradinate e che fungeva probabilmente da residenza delle massime autorità. Il palazzo è orientato verso il sorgere del pianeta Venere e presenta una parte inferiore semplice e lineare, mentre il cornicione superiore è fittamente decorato con i simboli cari alla cultura maya: sul fregio si possono contare 260 maschere del dio Chaac, tante quanti sono i giorni del calendario dell’anno sacro. La parte posteriore del palazzo è caratterizzata da una serie di strette porte a forma di punta di freccia che immettono in un piccolissimo vano, il cui uso è rimasto sconosciuto.

Per lunghi secoli Uxmal è stata una delle città maya piú popolose dello Yucatán, grazie anche a un prodigioso sistema di approvvigionamento d’acqua attraverso numerosi chultunes, grandi cisterne che assicuravano una duratura riserva idrica in un luogo privo di pozzi naturali. All’arrivo degli Spagnoli, Uxmal era ancora abitata, anche se l’ultima dinastia Xiú aveva da tempo trasferito la sua capitale a Mayapán. Le prime descrizioni del luogo si trovano nei diari del frate spagnolo Alonso de Ponce, ma poi scese il silenzio su Uxmal fino alla prima metà dell’Ottocento, quando venne riscoperta dall’esploratore-scrittore statunitense John Lloyd Stephens e dall’architetto e disegnatore inglese Frederick Catherwood. Appassionati entrambi delle culture precolombiane, Stephens e Catherwood si erano avventurati per lunghi anni tra le foreste tropicali del Guatemala, dell’Honduras e dello Yucatán alla ricerca delle antiche rovine di popolazioni sconosciute – allora essi ignoravano che si trattava di una cultura omogenea chiamata Maya – e a loro dobbiamo una preziosa documentazione scritta e illustrata dei maggiori monumenti di quelle regioni.