La fauna del Nilo

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La fauna che popolava il fiume, i laghi e i bassi fondali era molto diversificata. La scrittura geroglifica, la decorazione delle tombe e anche la mummificazione di alcuni animali consentono di venire a conoscenza delle differenti specie esistenti all'epoca dei faraoni, alcune delle quali oggi estinte in Egitto.

Le acque e le rive del Nilo offrivano un habitat propizio a numerosi animali, soprattutto ai pesci. Alcune specie facevano parte anche del sistema di simboli geroglifici; altre, invece, erano rappresentate sulle pareti delle tombe. Oggi alcune di esse sono estinte, come ad esempio l'Heterobranchus (nar in egizio): questo siluride prestò il suo nome egizio all'unificatore del paese, il faraone Narmer. Il Barbus bynni era dotato di una spina velenosa sulla pinna dorsale. Altri siluriformi, i pesci sinodontidi, erano rappresentati di frequente, soprattutto nei bassorilievi delle mastabe dell'Antico Regno (2686-2173 a.C.). I mormiridi, invece, vivevano nelle zone calde del Nilo: possedevano una sorta di proboscide con la quale esploravano il fondale del fiume in cerca di larve di insetti e vermi. Il Mormyrus Kannume o "pesce di Ossirinco" era piuttosto comune nel Nilo e fu anche oggetto di venerazione nel XIX nomos dell'Alto Egitto.
Tra i perciformi si distingueva la Tilapia nilotica, ampiamente raffigurata poiché covava le uova in bocca, e per gli Egizi simboleggiava la rinascita, mentre, per via della sua colorazione rossastra, era connessa anche alla simbologia solare. Il Latus niloticus (aha in egizio), perciforme di colore azzurro, fu venerato e mummificato. Nelle scene di tombe figuravano anche insetti, come la cavalletta (Acridium peregrinum), la libellula e diverse specie di farfalle.

La rana del Nilo o Rana mascareniensis fu l'unico animale anfibio venerato in Egitto; grazie alla sua capacità di mimetizzazione, infatti, essa era considerata un animale sacro e si pensava che fossero creature ancestrali emerse dagli abissi nel momento in cui si formò l'universo.
La rana, di color verde scuro, abitava nelle zone paludose e nei canali di irrigazione. Il coccodrillo del Nilo (Crocodilus niloticus), invece, non esiste più nell'antica terra dei faraoni, perché l'avanzare del deserto del Sahara ha costretto questo rettile a spostarsi in luoghi più distanti. I coccodrilli vivevano soprattutto nelle acque del Delta e nella zona di el-Faiyum. Questi animali erano molto temuti dai marinai, i quali recitavano degli incantesimi per scongiurare il pericolo. Il coccodrillo fu anche considerato un'incarnazione del dio Seth. Gli egizi resero culto a Sobek, il dio coccodrillo, associandolo al culto solare e fu particolarmente venerato a Coccodrillopoli.
Pur non essendo stato trovato alcun cimitero di coccodrilli, esistono numerose mummie di questi rettili. Nelle acque dolci viveva una specie di tartaruga, la Trionyx triunguis, che fu rappresentata anche nel tempio della regina Hatshepsut a Deir el-Bahri.
Infine, tra i mammiferi vanno senz'altro annoverati gli ippopotami. Questo pachiderma era estremamente pericoloso e arrecava notevoli danni ai raccolti; per tale motivo, dunque, fu considerato una manifestazione delle forze negative e la caccia all'ippopotamo divenne un vero e proprio rituale. Ciò nonostante, questo animale non fu sempre ritenuto nefasto, e la femmina dell'ippopotamo simboleggiava la fecondità.

La fauna ornitologica era piuttosto abbondante. Diverse specie di uccelli erano associate al fiume e ai bassi fondali. Esistevano varie specie di oche, tra le quali l'Alopochen aegyptiacus. Vivevano qui anche gli ibis, le cui tre specie sono documentate nel sistema di simboli geroglifici: l'ibis nero (Plegadis falcinellus), peraltro ancora esistente in Egitto, il cui nome egizio era guemet; le altre due erano l'ibis crestato (Ibis comata), con il caratteristico pennacchio sulla testa, e l'ibis sacro (Threskiornis aethiopicus). L'airone imperiale (Ardea cinerea) aveva piumaggio grigio e collo bianco; il suo nome era benu, ed era legato al culto solare. Altri volatili erano il pellicano, la cicogna, il fenicottero, la gru, il cormorano, il martin pescatore e alcune specie di anatre.