Gli ombrelli parasole

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Tra i vari oggetti di uso quotidiano tipici degli antichi egizi, vanno menzionati anche i parasole. Molti assomigliavano ai ventagli ma, rispetto a questi ultimi, gli ombrelli erano di dimensioni maggiori.

Generalmente gli ombrelli avevano la forma del loto o della palma. Questi ultimi, assomigliavano ad altri oggetti piuttosto diffusi in Egitto: i ventagli. Vista la necessità di proteggersi dal sole durante i viaggi, furono inventati gli ombrellini portatili. Uno di essi, il seba, somigliava a una tenda: era di tela, di forma rettangolare, e veniva fissato su un'intelaiatura composta da due pali messi a croce, con un pezzo di tela che pendeva da un lato. A reggerlo, era un lungo palo fissato all'intelaiatura. L'ombrello di tela, invece, era simile a quelli che si vedono ancora oggi nei mercati egiziani. Gli ombrelli compaiono già nelle tombe dell'Antico Regno (2686-2173 a.C.), specialmente a partire dalla V dinastia (2494-2345 a.C.), dove rappresentavano l'ombra del defunto. Nel Medio Regno (2040-1786 a.C.), invece, essi venivano portati da donne e facevano parte del cerimoniale. La loro forma non mutò nel Nuovo Regno (1552-1069 a.C.). Il nome seba era lo stesso del geroglifico che identificava la stella. Gli ombrelli a forma di loto o simili alle foglie di palma erano comuni. Essi venivano chiamati shut, che era lo stesso geroglifico con cui si indicava il ventaglio con manico lungo. Ombrelli e ventagli avevano forma simile, e spesso è difficile distinguerli. Essi avevano però funzioni diverse: l'ombrello serviva a proteggersi dal sole, il ventaglio ad allontanare gli insetti e rinfrescare l'aria. Se l'ombrello stava alle spalle del re, svolgeva entrambe le funzioni.