Stranieri in Egitto

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A causa della sua posizione geografica, l'Egitto rimase abbastanza isolato dagli altri popoli. Tuttavia già a partire dal Periodo predinastico, gruppi di stranieri cominciarono a insediarsi in Egitto per volontà propria o come risultato delle campagne dei faraoni.

Secondo gli egizi, i popoli stranieri erano stati creati perché arricchissero i templi e le casse dello Stato con il loro lavoro. Le rappresentazioni dei forestieri da parte degli egizi erano molto dettagliate. A volte essi venivano raffigurati con tratti rozzi che li ridicolizzavano. Nel palazzo di Ramesse III, a Medinet Habu, il pavimento era decorato con smalti che rappresentavano forestieri. La Nubia era "la patria dei mangiatori di resina", secondo quanto affermavano gli Egizi.
Si è a conoscenza della presenza di Nubiani tra i mercenari, i lavoratori delle cave e le guardie personali del faraone sin dall'Antico Regno (2686-2173 a.C.). I Libici invece furono sempre considerati come un pericolo per il Delta, benché molti di essi lavorassero in Egitto durante il Nuovo Regno (1552-1069 a.C.). Nubiani e Libici governarono l'Egitto durante la XXII dinastia (Libici), la XXVI dinastia (discendenti della XXII) e la XXV dinastia (Nubiani). Queti ultimi si distinsero come soldati coraggiosi sin dai primi tempi dell'Egitto faraonico. Fecero parte dell'esercito del faraone e dei nomarchi in qualità di mercenari. Erano molto abili con l'arco e con gli elefanti. I capelli ricci, le cinture larghe e gli abiti vistosi erano tipici dei Nubiani, che fornirono anche manodopera a buon mercato per le grandi costruzioni e la coltivazione dei campi. Era frequente vederli nelle cave e nei possedimenti reali delle oasi. Molti si erano trasferiti in Egitto per lavorare, ma la maggior parte era composta da prigionieri di guerra.

I forestieri erano un tema costante negli oggetti di vita quotidiana. Era frequente che venissero rappresentati Nubiani e Asiatici sugli oggetti per la toletta. Nei recipienti per il kohol o sui manici dei cucchiai per il trucco si nota la raffigurazione di servi nubiani e semiti. Questi oggetti cominciano ad apparire a partire dall'Antico Regno e diventano più frequenti durante il Nuovo Regno. In quest'epoca, infatti, sono più numerosi i prigionieri di guerra impiegati come servi. I Siriani erano caratterizzati dalla barba appuntita e da un nastro tra i capelli. I nomadi del Deserto Occidentale, i Libici, furono i nemici più accaniti dell'Egitto. Si insediarono nel Delta con incursioni pacifiche fino a formare un gruppo numeroso. I faraoni dovettero potenziare il controllo sul Delta e condurre diverse campagne per riuscire a cacciarli. I Libici erano caratterizzati dalla pelle tatuata, da una treccia e dalle basette. Durante il Nuovo Regno vi fu una forte affluenza di Asiatici, sia come prigionieri di guerra sia come beduini in fuga dai conquistatori.
Generalmente gli egizi ebbero un atteggiamento tollerante nei riguardi dei forestieri e dei loro costumi. Le colonie di forestieri potevano mantenere le loro leggi, anche se si trovavano comunque sotto il dominio del faraone. Si formarono colonie di Ittiti e di Siriani, che si integrarono a tal punto da adottare un nome egizio. Gli Ebrei costituirono una colonia a Elefantina. I quartieri di commercianti, specialmente a Menfi, fecero di questa città un vero e proprio emporio commerciale.
Durante gli ultimi tempi dell'Egitto faraonico, i Greci entrarono a far parte della popolazione che viveva nel paese. Nel corso dell'epoca minoica si erano insediate delle comunità cretesi di artisti. In un secondo momento i Greci prestarono servizio come mercenari noti per il loro grande coraggio. Nonostante questa convivenza pacifica, gli egizi non apprezzavano molto i forestieri, che venivano messi in ridicolo per l'abbigliamento e le loro abitudini alimentari. La tolleranza era subordinata al rispetto dei costumi egizi da parte degli stranieri, che con il tempo giunsero anche a occupare il trono del faraone. Il contatto con i popoli stranieri insediati in modo permanente in Egitto prigionieri di guerra o invasori comportò un arricchimento della cultura egizia. L'utilizzo di armi come la spada curva khepesh, del carro da guerra, del ferro, del dromedario e di strumenti musicali quali la lira furono introdotti dai forestieri giunti in Egitto. Vennero inoltre incorporate nel linguaggio molte parole di origine straniera. Non tutti i gruppi di forestieri giunsero in Egitto in modo pacifico. Durante il regno di Ramesse III, della XX dinastia, nel corso del Nuovo Regno, l'Egitto fu invaso da popolazioni nomadi che fecero sparire le civiltà della fine dell'Età del Bronzo. Queste popolazioni, tra cui Libu, Shardana e Chekker, furono sconfitte dagli Egizi e finirono per insediarsi in varie zone del Mediterraneo, dando origine alle prime civiltà dell'Età del Ferro.