Traduttese

Il neologismo è adoperato per distinguere una scrittura contemporanea corretta della lingua italiana, moderatamente colta e molto simile allo stile brillante e scorrevole di una traduzione ben fatta, da una lingua straniera. Sembra esistere proprio uno stile – il traduttese appunto – che ricalca il modo di esprimersi di una certa narrativa estera che piace molto e vende altrettanto, una globalizzazione della lingua italiana che nasce dalla necessità di semplificare le tante lingue straniere e creare una forma linguistica comprensibile al pubblico, che riesce a leggere libri di ogni genere proprio perché tradotti in un italiano semplice e diretto. Chi scrive in traduttese di solito ha letto tanta letteratura tradotta, soprattutto americana, e di proposito utilizza quel linguaggio per narrare le sue storie.