Il sale

Pe quanto riguarda il sale, si consiglia di non abusarne: soprattutto in soggetti predisposti, può portare a un durevole aumento della pressione arteriosa (ipertensione).

Si badi però che il sale nell'alimentazione non è solo quello che si aggiunge all'atto della preparazione dei cibi o a tavola, bensì anche quello utilizzato per la conservazione dei cibi stessi (insaccati, acciughe, formaggi stagionati, pane comune, verdure in salamoia).

Inoltre i dadi per brodo destinati solo a ravvivare il sapore dei cibi, contengono acido glutammico e sale, quest'ultimo fino al 50%, oltre a grassi idrogenati, piccole quantità di verdure e carni disidratate. Può risultare utile aumentare la quantità di sale nel cibo solo nei casi di abbondante sudorazione (stagione estiva, clima tropicale, prestazione sportiva).

Gli italiani consumano quotidianamente molto più sale di quello che è fisiologicamente necessario. Questo eccessivo consumo può comportare, nei soggetti predisposti, un aumento della pressione arteriosa.

Ridurre la quantità di sale non è difficile, soprattutto se la riduzione avviene gradualmente. Il nostro palato si adatta facilmente ed è quindi possibile rieducarlo a cibi meno salati. Si suggerisce una quantità di sale che non superi i 6 gr al giorno.

In Italia per prevenire e combattere la carenza di iodio e l'insorgenza di gozzo, le Autorità Sanitarie promuovono l'uso di sale da tavola iodato. Si tratta di un normale sale cui è stato aggiunto dello iodio e che va consumato nelle quantità abituali per condire e cucinare.