Mammografia

Da effettuare ogni anno o ogni 2 anni per le donne dai 50 ai 69 anni d'età. Non ci sono prove sufficienti per raccomandare o sconsigliare l'uso della mammografia nello screening del cancro al seno per le donne dai 40 ai 49 anni d'età e per le donne dai 70 anni in su.

N.B.: questi consigli si riferiscono a donne a rischio medio, senza familiarità per tumore della mammella o altri fattori di rischio.

L'uso della mammografia, come quello dell'esame clinico al seno, può determinare risultati positivi fasulli. Tuttavia, i gruppi di esperti sostengono unanimemente l'uso della mammografia per le donne dai 50 ai 69 anni d'età, perché è dimostrato che riduce la mortalità per cancro al seno almeno del 30%.

Permangono ancora molti punti controversi riguardo alla mammografia. Per esempio, qual è il giusto intervallo fra un esame e l'altro? L'esame biennale sembra efficace quanto quello annuale, mentre un esame ogni tre anni è meno efficace. Un altro punto controverso è l'utilità di una mammografia periodica anche per le donne più giovani: si è calcolato che se 10.000 donne fra i 40 e i 49 anni d'età fossero sottoposte a una sola mammografia, il prezzo da pagare per salvare due o tre vite sarebbe di quasi 500 risultati positivi fasulli e di 100-200 verifiche invasive inutili. Per quanto riguarda le donne oltre i 70 anni, i dati sono ancora insufficienti per trarre delle conclusioni sull'utilità dell'esame mammografico. D'altro canto, l'esame effettuato sulle donne anziane individua molti più tumori che nelle donne più giovani, dato che le donne anziane presentano una maggiore incidenza di questo tipo di cancro, che la precisione della mammografia è migliore in questo gruppo di età e che i tumori, in media, sono in uno stadio meno avanzato. Tuttavia, il medico che prende in considerazione la mammografia di una donna di oltre 69 anni deve considerare anche la sua probabilità di vita e le condizioni patologiche associate della paziente.

Infine, a quali verifiche vanno sottoposte le donne ad alto rischio? I fattori che aumentano il rischio di cancro al seno includono una storia personale di cancro al seno, una storia di cancro al seno di una parente di primo grado (soprattutto se il cancro si è sviluppato prima della menopausa), la condizione di nullipara (donna che non ha mai partorito), un'età avanzata alla nascita del primo figlio e una storia di alcuni tipi di tumori benigni al seno. Poiché il grado di rischio ha limiti molto ampi e può richiedere soluzioni molto diverse, è consigliabile in questi casi rivolgersi allo specialista.