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Malaria

Sintomi
Si distinguono una malaria a decorso acuto-subacuto e una malaria cronica (quest'ultima limitata alle zone in cui la malattia è ancora endemica). La forma principale è quella acuta-subacuta, che si presenta con febbre elevata, preceduta da brivido e accompagnata da cefalea, vomito, rachialgie, talora Herpes labialis, subittero, orticaria. La febbre può avere andamento continuo o continuo-remittente, ripresentandosi a intervalli regolari di tempo che dipendono dal tipo di Plasmodio coinvolto (ogni 48 ore: febbre terzana, causata dai Plasmodi vivax, ovale e falciparum; ogni 72 ore: febbre quartana, causata dal Plasmodium malariae). Sono presenti inoltre epatosplenomegalia, anemia, edemi e danno renale. Durante il periodo di stato, si manifesta il tipico "attacco" malarico: brividi scuotenti si susseguono per 1-2 ore accompagnati da cianosi, orripilazione, cefalea e vomito, alternati a periodi di iperemia, con cute rossa, asciutta e ipertermia; infine subentra la defervescenza, accompagnata da abbondantissima sudorazione, fino talvolta alla normalizzazione della temperatura nell'arco di 4-6 ore. Obiettivamente si possono riscontrare polso piccolo e ipotensione durante la fase di ascesa della febbre, seguiti da polso pieno e aumento della pressione differenziale nella seconda fase. Nei casi più gravi si arriva anche a ittero franco e oligo-anuria.

Cause
Malattia infettiva (si tratta, per la precisione di una parassitosi) provocata da protozoi appartenenti al genere Plasmodium, trasmessi all'uomo attraverso la puntura di zanzare femmine del genere Anopheles.

Terapia consigliata
Una adeguata chemioterapia domina l'infezione, talora grazie alla contemporanea somministrazione di preparati antimalarici diversi. Il trattamento dell'attacco acuto prevede l'impiego della clorochina o di chinino, pirimetamina e sulfamidici, a seconda del ceppo di Plasmodio coinvolto e del suo grado di resistenza alle terapie convenzionali. È vivamente consigliata la profilassi antimalarica, secondo i protocolli internazionali, per chi si reca in zone a rischio.


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