mano

parte terminale degli arti superiori, strutturata in modo da poter eseguire la cosiddetta presa di precisione (capacità esclusiva dell'uomo). La mano si articola con l'avambraccio al polso; ha una superficie dorsale, o volare, e una palmare (cavo della mano); termina con le dita. La cute del dorso della mano è sottile e ricca di peli, mentre quella del palmo è più spessa, glabra e ricca di rilievi, di solchi e di pieghe più o meno profonde, nonché di piccolissime creste dermiche (dermatoglifi). L'impalcatura scheletrica della mano è costituita da 27 ossa, suddivise in tre gruppi: il carpo, il metacarpo e lo scheletro delle dita. La struttura scheletrica della mano comprende le cosiddette ossa sesamoidi (non più grandi di un grano di sesamo), che in numero variabile, e in genere non superiore a 7, si trovano in prossimità delle articolazioni. I muscoli, 19 in tutto, assicurano i movimenti della mano e delle dita; si impiantano sull'impalcatura scheletrica della mano e in parte sulle ossa dell'avambraccio, e possono essere suddivisi in tre gruppi, collocati in tre diverse logge, l'esterna, l'interna, la mediana. I gruppi muscolari sono avvolti in fasce che provengono da una comune aponeurosi palmare. Determinano due rilevatezze della superficie palmare, denominate eminenza tenar ed eminenza ipotenar (situate, rispettivamente, in corrispondenza del 1° e del 5° dito). L'irrorazione sanguigna della mano è assicurata da ramificazioni delle arterie radiale e ulnare, che formano due arterie digitali; il sangue refluo è poi raccolto da due grossi vasi venosi che raggiungono le vene ulnari e radiali. La mano è sede del tatto per la presenza di terminazioni nervose sensitive nel palmo e soprattutto sui polpastrelli delle dita.