menorragìa

alterazione della mestruazione caratterizzata da un notevole aumento della quantità del flusso (vedi anche: ipermenorrea), a comparsa ciclica regolare; l'ovulazione è generalmente conservata. La diagnosi deve tenere presente la possibilità di miomi uterini, polipi endometriali, adenomiosi, alterazioni emocoagulatorie. Spesso non è evidenziabile alcuna causa: è possibile che si verifichi una diminuzione della secrezione di prostaglandine (del tipo PGF, vasocostrittrici) e un aumento di prostaciclina (vasodilatante). In quest'ultimo caso la terapia si avvale di farmaci antiprostaglandinosintetasi. Non va confusa con la menometrorragia, nel corso della quale si ha una perdita ematica abbondante che inizia come mestruazione e che continua nel periodo intermestruale per alterata emostasi uterina. Le cause più frequenti di menometrorragia sono: endometriti, fibromi, polipi uterini, iperplasia dell'endometrio e disfunzioni ormonali. La menometrorragia può essere dovuta, anche, a cause generali quali: emopatie, leucemie, stati di alterata coagulabilità del sangue, malattie infettive, nefropatie, ipertensione arteriosa.