test psicologici

(o reattivi mentali), strumenti per la misurazione standardizzata e obiettiva del comportamento e delle abilità degli individui a cui vengono somministrati. Esistono test collettivi, somministrabili a un gruppo di persone, e test individuali, costruiti per essere somministrati singolarmente. I test psicologici possono essere distinti in quattro categorie principali. I test d'intelligenza propongono al soggetto un'ampia gamma di compiti tesi a valutare il suo livello intellettuale generale. Il punteggio totale ottenuto al test viene trasformato in QI (quoziente di intelligenza, o quoziente intellettivo, cioè il rapporto tra l'età mentale del soggetto e la sua età cronologica). I primi test di intelligenza si devono allo psicologo francese A. Binet (scala Binet-Simon, 1905). Attualmente sono in uso test costruiti in modo da valutare: le capacità verbali e non verbali (scale Weschler); i molteplici fattori costituenti l'intelligenza (le scale di L. L. Thurstone e J. P. Guilford); l'intelligenza "libera" da influenze culturali (test culture-free di Cattell). I test di personalità misurano le caratteristiche emotive, motivazionali, relazionali di un individuo al fine di individuare e valutare "tratti" o "tipologie". I procedimenti utilizzati sono di diverso tipo: osservazionali, "carta e matita", tecniche proiettive. Il più noto è il test di Rorschach o "test delle macchie", che prevede la somministrazione di dieci immagini simmetriche le cui interpretazioni vengono valutate secondo criteri prefissati. I test di profitto valutano le capacità dell'individuo in un determinato momento. I test attitudinali sono finalizzati alla valutazione delle capacità del soggetto di svolgere con successo un'attività futura.