I fattori di rischio

In particolare, le caratteristiche delle patologie di tipo cronico (cardiovascolari e tumorali) possono essere considerate opposte rispetto a quelle infettive, acute e monofattoriali.

Infatti, esse possiedono, tipicamente, un'eziologia multifattoriale: vale a dire che un singolo fattore non risulta, di per sé, causa sufficiente all'insorgere di una patologia cronica.

Si pensi, a questo proposito, al cancro polmonare. Certamente il fumo di tabacco rappresenta un fattore di rischio (si badi bene: fattore di rischio, non causa) molto importante nell'insorgenza di questa grave malattia, ma non è certamente l'unico. Un fattore di rischio è quindi un evento responsabile dell'aumento di probabilità del verificarsi di una o più specifiche malattie cronico-degenerative, e non la causa.

A titolo esemplificativo, si ricordi che la maggioranza dei morti per tumore polmonare faceva ampio consumo di tabacco, ma anche che alcuni altri morti per la stessa causa non hanno mai fumato. Questo esempio può forse illustrare efficacemente, da un lato, la complessa situazione che determina l'insorgenza delle patologie cronico-degenerative e, dall'altro, le difficoltà presenti, e a tutti note, nella lotta contro il cancro.
 

Infine, le patologie tipiche delle società industrializzate sono croniche e irreversibili, vale a dire che, a tutt'oggi, risultano permanenti per l'intero arco della vita, conducendo alla morte anche dopo molti anni dalle esposizioni. Queste ultime, inoltre, possono essere costituite da piccole dosi di inquinanti, perlopiù chimici, protratte per tutta la vita.