Anticorpi monoclonali

I prodotti finali dell'ingegneria genetica sono in genere delle proteine.

Tra le proteine ricombinanti di impiego medico prodotte, vanno ricordate l'insulina umana, l'interferone alfa, l'ormone della crescita e altri ormoni.

Per isolare la proteina d'interesse da una coltura di massa di batteri ricombinanti, viene sfruttata la reazione immunologica antigene-anticorpo, dove l'antigene è la proteina da isolare e l'anticorpo è un anticorpo monoclonale specifico per quella proteina. Un anticorpo monoclonale è infatti un prodotto particolare costruito attraverso altre tecniche di ingegneria genetica, la cui caratteristica principale è l'alta specificità.

Le cellule che producono gli anticorpi monoclonali si chiamano ibridomi, e sono frutto della fusione in vitro di due cellule: una che conferisce la specificità per l'antigene; l'altra (si tratta di una cellula tumorale) conferente la capacità di crescere illimitatamente.
Con le tecniche del DNA ricombinante oltre alle proteine umane già citate (come l'insulina) è stato possibile produrre vaccini sintetici sia per animali, sia per soggetti umani. Le applicazioni in medicina sono dunque già in atto e per il futuro si sta pensando alle strategie di terapia genica con il DNA ricombinante, per guarire da malattie genetiche dovute alla mancanza o alla modificazione di un gene, mediante l'inserimento del gene normale. L'applicazione su larga scala della terapia genica è ancora però molto lontana e, prima di inserire dei geni in vivo, è necessario perfezionare ulteriormente le tecniche attuali e approfondire le conseguenze dei meccanismi di regolazione genica.